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Home » L’angolo di don Diego » L’esperienza di una “necessaria” bugia giovanile di Papa Francesco.

L’esperienza di una “necessaria” bugia giovanile di Papa Francesco.

Valentina Alaimo Di Diego Acquisto
8 Febbraio 2022
in L’angolo di don Diego
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Il buon umore e l’esperienza di una “necessaria” bugia giovanile di Papa Francesco.

 

Dopo   la lunga conversazione nella  trasmissione su Rai 3 di Fabio Fazio,  di cui tanto in queste ore si sta parlando e molto  probabilmente ancora si parlerà, dato che Papa Francesco ha toccato un’infinità di temi,  mi viene intanto di riprendere immediatamente tra i tanti temi, tutti importanti ed attuali, -(compresa la pericolosità del chiacchiericcio, con la dannosissima aggressività sociale che contribuisce ad alimentare) – due aspetti: “buon umore ed esperienza personale di “necessaria” menzogna.

Due aspetti assai caratteristici emersi, tra i tanti  aneddoti anche di vita privata, raccontati con affascinante semplicità e  sempre  “conditi”, talvolta  di sottile ironia, sempre di buonumore, con simpatiche battute sapienziali.

Per il  buon umore, basta la  confessione che da 40 anni recita ogni giornoun’apposita “Preghiera”.  Quella di  san Thomas More, il primo  ministro inglese che pagò con la vita la fedeltà alla Chiesa di Roma,  rifiutando da  nel 1534, da  membro della Camera dei Comuni, Tesoriere dello Scacchiere, Ambasciatore e Cancelliere del Regno  l’“Atto di supremazia” per non piegarsi  alle richieste del sovrano inglese Enrico VIII che si proclamava “l’unico capo supremo sulla terra della Chiesa in Inghilterra”.

Sulla preghiera del buon umore composta  da questo santo, Papa Francesco  commentandola  sostiene che il senso dell’umorismo è una medicina: fa bene al cuore e dà tanta gioia.

Tommaso More, è il santo patrono dei politici, fermo nella fede,  il cui pensiero politico viene in genere trascurato, ma che dovrebbe essere conosciuto, se in quel tempo, negli anni del suo martirio, proprio da Londra partiva un forte messaggio rivoluzionario. E Tommaso Moro, tra l’altro scriveva che “…le molte leggi non fanno la democrazia di uno Stato e nell’isola di Utopia, ove esse scarseggiano, la “virtù” non manca, anzi abbonda”. E ancora :“…non esiste alcuna legge autenticamente democratica… in quanto tutte sono finalizzate a difendere gli interessi dei ceti più abbienti”.

Ma ritornando alla Preghiera del “buon umore”  naturalmente viene subito da chiedersi: Ma di che preghiera si tratta? Non è difficile trovarla,  mano comunque la proponiamo per intero ai nostri lettori. Ecco: Dammi o Signore, una buona digestione–ed anche qualcosa da digerire. Dammi la salute del corpo, col buonumore necessario per mantenerla.  Dammi o Signore, un’anima santa, che faccia tesoro di quello che è buono e puro, affinché non si spaventi del peccato, ma trovi alla Tua presenza la via per rimettere di nuovo le cose a posto.  Dammi un’anima che non conosca la noia, i brontolamenti, i sospiri e i lamenti, e non permettere che io mi crucci eccessivamente per quella cosa troppo invadente che si chiama “io”.  Dammi, o Signore, il senso dell’umorismo, concedimi la grazia di comprendere uno scherzo, affinché conosca nella vita un po’ di gioia e possa farne parte anche ad altri.

Sulla bugia che abbiamo definito“necessaria”,  si deve precisare che si trattava della scelta della sua vocazione. La madre sognava per il figlio la professione di medico, che in Argentina da emigrati avrebbe posto tutti in una posizione sociale decisamente elevata. Ma, per evitare problemi –  come racconta – a 19 anni, nascose alla mamma  la vocazione. dovette cioè  mentire  cioè, facendole credere che studiava Medicina e quindi promettendole che sarebbe diventato un medico.

E quando la mamma, anziché di medicina, trovò molti libri di teologia e filosofia, accusandolo di averle mentito, replicò  «Non ho mentito, la mia è Medicina, ma per le anime».

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