
Riportiamo interamente l’intervento del Segretario della Cisl di Agrigento, Maurizio Saia, in merito alla crisi del mercato del lavoro della nostra provincia, come emerso dal report della Fondazione studi dei consulenti del lavoro che ha elaborato dati Istat riferiti al 2015. In fondo alla classifica c’è Agrigento (solo il 27,9% degli occupati ha alte qualificazioni e la metà degli impieghi totali non è standard). Per Saia, non c’è offerta di lavoro per “l’assenza di una politica di sviluppo economico che dura da troppi anni”.
“I dati che ci arrivano dal report della Fondazione studi dei consulenti del lavoro che ha elaborato dati Istat riferiti al 2015, ci confermano ciò che diciamo ormai da troppo tempo inascoltati. Di tutto ciò,è più difficile da digerire il fatto che nessuno prova a mettere in campo politiche attive per il lavoro. Questo è stato compito della Regione attraverso gli ex uffici di collocamento, che non conoscono la situazione del mercato del lavoro. Gli strumenti ci sono, assai difficili applicarli nel nostro territorio dove non esiste offerta di lavoro e non certo per colpa del Job act o dei voucher, ma per l’assenza di una politica di sviluppo economico che dura da troppi anni. Le imprese oggi si trasformano per gestire il trattamento dei rifiuti, per gestire l’acqua pubblica e per l’accoglienza degli immigrati, vanno sul sicuro. Si tratta di servizi pagati dalla collettività che non producono crescita. Oggi, il problema è ancora più grave, infatti il costo della vita si è elevato a dismisura ed uno stipendio in famiglia non è più sufficiente per vivere dignitosamente. Occorre, che ognuno faccia la sua parte, la politica, le istituzioni e gli imprenditori che devono tornare ad investire nel territorio, anziché farlo fuori dall’Italia. Intanto siamo in attesa che decolli l’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, anche noi come Cisl potremo con i nostri sportelli presenti capillarmente nel territorio dare un valido contributo per la ricerca e l’inserimento lavorativo”.