Resta avvolta nel mistero la morte di Aristide Daino, il 41enne trovato senza vita nelle acque del porto di Porto Empedocle venerdì scorso, nella zona dove abitualmente attraccano i pescherecci. C’è attesa per l’esame autoptico, che sarà svolto domattina e sarà determinante per capire le cause della morte: l’uomo presentava alcune escoriazioni, compatibili con una caduta accidentale e non è escluso che a causare il decesso possa essere stata un’ipotermia o annegamento.
Una delle ipotesi è quella della tragica fatalità: l’uomo potrebbe essere caduto mentre stava camminando sulla banchina. I poliziotti, che non escludono altre dinamiche, sono riusciti a ricostruire le ultime ore di vita dell’uomo, il cui decesso risalirebbe alla mezzanotte tra giovedì e venerdì.
Gli investigatori hanno acquisito inoltre i filmati della video-sorveglianza. Potrebbero essere le immagini, passate al setaccio dai poliziotti del commissariato di Porto Empedocle a fare chiarezza su quello che al momento sembrerebbe un giallo.
Al momento non ci sono testimoni ma gli investigatori hanno ipotizzato che sia rimasto in mare circa sei ore. Quando è stato recuperato indossava una maglia, gli slip e una sola scarpa; non sono stati trovati il resto degli indumenti. Il cadavere è stato avvistato poco dopo le 6,30, sul posto sono accorsi gli agenti del Commissariato “frontiera” di Porto Empedocle coordinati dal vicequestore aggiunto Cesare Castelli, il personale della Capitaneria di porto, e i carabinieri della locale Stazione. Oltre ai sanitari di un’ambulanza e i Vigili del fuoco che hanno tirato fuori il cadavere.