Due colpi sparati con una pistola calibro 7,65 (che non è stata ancora ritrovata), uno solo andato a segno, alla tempia. A distanza ravvicinata. Così Carmelo Rubino, pensionato quasi settantenne di Canicattì, ha ucciso il compaesano Vincenzo Sciascia Cannizzaro, agricoltore di 68 anni, in contrada “Russi Calici”, nella campagne canicattinesi.
Rubino ha confessato e ha ammesso i fatti al sostituto procuratore Paola Vetro, titolare del fascicolo d’inchiesta, alla presenza del vice questore Cesare Castelli del Commissariato di Canicattì, al capo della squadra Mobile di Agrigento Giovanni Minardi, e al capitano Luigi Pacifico della Compagnia canicattinese. E’ accusato di omicidio aggravato e porto illegale di arma comune da sparo.
Movente del delitto i brutti rapporti di vicinato tra i due. L’ultimo litigio, ossia il diritto di passaggio su una stradella di campagna, ha scatenato la furia omicida.
Carmelo Rubino è stato condotto alla Casa circondariale di contrada “Petrusa”. La Procura della Repubblica di Agrigento, inoltre, ha disposto ulteriori accertamenti sia del Ris di Messina, sia del personale della Scientifica della polizia di Stato e dei carabinieri di Agrigento.
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