Uno sguardo all’indietro per riscoprire il proprio passato e programmare un futuro luminoso. La sezione di Agrigento ha festeggiato il settantesimo anniversario della sua fondazione, avvenuta nella primavera del 1950 ad opera di un gruppo di giovanissimi arbitri guidati da Pietro Arancio, nella vita funzionario delle ferrovie e guida turistica, che già prima della guerra aveva preso dimestichezza con il fischietto.
Il presidente Gero Drago ed i suoi collaboratori hanno organizzato una manifestazione che si è svolta nella suggestiva sala del monastero di Santo Spirito ad Agrigento, un convento che risale al tredicesimo secolo e che ha destato l’ammirazione di tutti gli intervenuti, a cominciare dal Vicepresidente nazionale Duccio Baglioni, ma anche la componente del Comitato Nazionale Katia Senesi, il Presidente Regionale Cristina Anastasi con tutti i componenti del suoi Comitato, tutti i presidenti di sezione siciliani e tutti gli altri ospiti che hanno avuto il piacere di partecipare alla festa per il “compleanno” della sezione della città dei templi.
La serata si è aperta con un minuto di raccoglimento in omaggio alle vittime del tragico crollo di Ravanusa, quindi i saluti delle autorità: gli Assessori Comunali Costantino Ciulla e Franco Picarella, il vicepresidente della Delegazione Provinciale della Figc-LndCarmelo Lentini, il Delegato del Coni Antonella Attanasio, e poi gli ospiti dell’Aia. Quindi si è proseguito presentazione del logo del settantennale e la proiezione di un filmato pieno di fotografie degli associati che nel corso degli anni si sono avvicendati in sezione.
E la storia degli arbitri agrigentini Gero Drago l’ha ricostruita consegnando una pergamena agli ex presidenti di sezione a cominciare dalla nipote di Pietro Arancio, intervenuta appositamente con la mamma Margherita e la zia Clorinda, figlie del primo presidente sezionale, e poi Salvo Bennici ginecologo ex arbitro anche lui e nipote del compianto Carmelo Bennici che per 25 anni ricoprì la carica di presidente. Quindi i presidenti ancora in vita: Gaetano Marongiu, Pippo Montalbano, Salvatore Fucà, Salvatore Contino. Una menzione, per dovere di cronaca, anche per Armando Salvaggio, Calogero Arena e Antonio Lo Giudice, che hanno precedutoi Drago al vertice sezionale. A tutti, ex presidenti, ospiti ed anche agli associati, è stata consegnata anche una copia della pubblicazione celebrativa realizzata per l’occasione.In chiusura di manifestazione è stato ricordato l’osservatore Andrea Gueli, prezioso collaboratore sezionale scomparso pochi mesi addietro, con l’intervento di don Luca Camilleri, quindi l’intervento conclusivo del vicepresidente nazionale Duccio Baglioni che ha avuto parole di apprezzamento per la riuscita della manifestazione e di incoraggiamento per i giovani arbitri per una crescita sotto il profilo tecnico ma anche umani secondi i valori di cui l’arbitraggio è portatore.
La serata si è conclusa con un momento conviviale svoltosi in un elegante ristorante alla periferia della città dei templi.