La vicenda dell’acqua inquinata ha messo in luce tante lacune.
Mentre il Municipio, con due distinte ordinanze, ha indicato il liquido come non utilizzabile, la società che gestisce il servizio idrico ha fatto sapere che i parametri sono nella norma per il serbatoio Forche. I due enti fanno riferimento a provvedimenti dell’Asp totalmente in contrasto tra loro. Forse non c’è alcuna emergenza “inquinamento acqua” ma di sicuro ad Agrigento c’è tanta confusione. Al primo problema l’amministrazione comunale di Agrigento e l’Azienda consortile Aica hanno “fatto acqua da tutte le parti”. Ci riferiamo alla grave vicenda dell’inquinamento dell’acqua distribuita a Fontanelle e dal serbatoio Forche.
La nuova società consortile che gestisce la distribuzione dell’acqua ha comunicato all’amministrazione comunale di Agrigento la scorsa settimana (ma non si sa ancora il giorno esatto) che dai controlli effettuati all’uscita dell’acqua dai serbatoi comunali l’acqua presentata coliformi fecali superiori alla norma quindi la distribuzione veniva sospesa. L’amministrazione comunale con propria ordinanza il 16 settembre scorso ha vietato l’uso dell’acqua potabile per usi civili nelle zone servite da questi serbatoi e con una brevissima nota di accompagnamento. Da lì scatta la protesta. Comitati di quartiere, amministratori di condominio, amministratori comunali vecchi e nuovi, scendono in campo per mettere in risalto il modo improprio e inadeguato con il quale è stata gestita l’emergenza. Nessuna informazione diretta agli amministratori dei condomini, ai gestori di attività turistiche, di ristorazione o di panificazione. Soprattutto nessuna soluzione o ristoro. Solo un divieto che forse, serve di più al consorzio e al Comune per proteggersi da eventuali denunce, ma senza preoccuparsi di come aiutare le popolazioni colpite che nel caso di Fontanelle conta quasi 10mila abitanti, abbandonati al loro destino. Ed ecco il comunicato di Aica: Non esiste emergenza acqua inquinata ad Agrigento (o quasi) nonostante due ordinanze del Comune, difetto di comunicazione da parte dell’ente e proteste dei cittadini. Ad intervenire in modo inatteso è l’Aica: la società consortile, con una nota, ha infatti evidenziato che il prelievo effettuato venerdì scorso al serbatoio Forche avrebbe individuato “valori dei parametri di riferimento conformi”. Non è chiaro però il perchè al 16 di settembre, stesso giorno in cui il Municipio, attraverso una specifica ordinanza, aveva acquisito pareri dell’Asp che invitava il sindaco a “voler emettere ordinanza per la sospensione dell’erogazione dell’acqua potabile, e per le utenze interessate dall’inconveniente, di volere assicurare la fornitura idrica potabile nelle modalità consentite, ai sensi della normativa vigente, nel punto prelievo uscita serbatoio Forche”. Il 18 settembre, invece, scrive Aica, “è stata ripristinata la distribuzione idrica, nel Comune di Agrigento, dal serbatoio Forche e dai serbatoi viale della Vittoria, giardini, Rupe Atenea, Itria, Cozzo Mosè e Poggio Muscello dallo stesso serviti, secondo i limiti indicati nella nota Asp”. I due enti fanno riferimento ad una nota dell’Asp contraddicendosi: una volta si cita il lavoro dell’Azienda sanitaria per dire che l’acqua non è utilizzabile, una volta per dire che invece è utilizzabile. “Sto aspettando – dice il sindaco – i risultati degli esami del serbatoio delle Forche per avere certezza sulla qualità dell’acqua”. Intanto per quanto riguarda il quartiere di Fontanelle si sta provvedendo in alcune zone a bonificare le vasche e distribuire con autocisterne”. Al momento di chiudere la pagina il sindaco non aveva ancora revocato le due ordinanze di sospensione dell’erogazione.
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