Forse non tutti sanno che oggi è la Festa della Polizia. La celebrazione per il 168° anniversario della fondazione del Corpo. E non lo sanno perché quest’anno non ci saranno manifestazioni in piazza con bande e deposizioni di corone d’alloro ai caduti. Nulla di tutto questo. Solo una sobria cerimonia all’interno della Questura di Agrigento, alla presenza del questore Maria Rosa Iraci, del vice prefetto vicario Giovanna Termine, e del Capo di Gabinetto Patrizia Pagano.
La deposizione della Corona d’alloro sotto la lapide ai caduti e il commovente suono del “silenzio” con la tromba è avvenuto all’interno della questura in piazza Vittorio Emanuele. Una cosa intima, per non fare passare la ricorrenza senza un ricordo. Ma solo questo.
Non c’è tempo, infatti per fermarsi. Tutti gli appartenenti al corpo, anche nella nostra provincia sono impegnati a controllare il territorio in questi giorni di apparente festa. Sono chiamati a vigilare sull’osservanza delle misure dl contenimento del contagio da coronavirus, ma anche a concorrere alle necessarie attività dl sostegno, comunicazione e sensibilizzazione nei confronti dei cittadini. Ma non solo.
Non può infatti fermarsi nemmeno la lotta contro la criminalità semplice o organizzata e la garanzia della sicurezza della gente, anche in casa propria. La Polizia di Stato è un punto di riferimento per la nostra comunità.
Rigorosi nel far rispettare le leggi, ma anche interpreti del disagio e dello smarrimento che stanno attraversando i nostri cittadini. Questa pandemia non ha diffuso solo un virus insidioso ma anche un senso di disorientamento, di paura, che ha bisogno di vedere nelle istituzioni e nelle forze di Polizia un caposaldo di sicurezza al quale rivolgere la propria fiducia