Il numero era stato clonato: l’arma era nel box di Mazara del Vallo riconducibile a Giuseppe Di Giorgi, che è stato arrestato. Era funzionante e c’erano anche 50 munizioni. Era nascosta in un armadio tra i vestiti. La pistola trovata nel covo di di via Castelvetrano a Mazara del Vallo che sarebbe stato utilizzato da Matteo Messina Denaro aveva la stessa matricola di quella di un carabiniere che gli dava la caccia. Il militare è in servizio alla Dia di Trapani.
Sono in corso indagini per stabilire perché è stato scelto proprio quel numero di matricola. È probabile che per la falsificazione sia stata usata l’arma originale. La serie di numeri potrebbe essere stata acquisita anche in maniera diversa, per esempio attraverso i registri nazionali.
Il Ros dei carabinieri e lo Sco della polizia, coordinati dal procuratore capo di Palermo, Maurizio de Lucia, dall’aggiunto Paolo Guido e dai sostituti Bruno Brucoli e Pierangelo Padova, stanno passando al setaccio tutto il materiale ritrovato nel garage. Secondo gli inquirenti, l’immobile, dove c’era anche un letto e un cucinotto, sarebbe stato utilizzato dal mafioso nei mesi precedenti alla sua cattura, avvenuta a gennaio dell’anno scorso alla clinica La Maddalena di Palermo.
È sorprendente che a un anno e mezzo di distanza non sia stato completamente ripulito. Al box si è arrivati partendo da una chiave che era stata trovata a Messina Denaro proprio il giorno del suo arresto.