La Cassazione ha disposto un processo “bis” nei confronti di Roberto Rametta, 51 anni, di Agrigento, accusato di omissione di soccorso aggravata per la morte del 43enne operaio e suo collega di lavoro, Boussafarra Hassen, colto da un improvviso malore mentre i due trasportavano bombole per conto di una ditta agrigentina e deceduto all’ospedale San Giovanni di Dio tre giorni più tardi. I giudici ermellini, in accoglimento delle tesi proposte dal legale difensore dell’imputato, l’avvocato Monica Malogioglio (nella foto), hanno annullato la sentenza di condanna con rinvio ad un’altra sezione della Corte d’Appello per un nuovo giudizio.
In primo e secondo grado l’agrigentino era stato condannato alla pena di 2 anni e 6 mesi di reclusione, con un anticipo della provvisionale di 10.000 euro per ciascuna delle parti civili, moglie e due figlie della vittima. La vicenda risale al 23 dicembre del 2016. Il 43enne, secondo la ricostruzione dell’episodio, aveva accusato un malore durante la giornata di lavoro e il collega lo aveva accompagnato a casa. Per ben 15 ore, in particolare, avrebbe accusato conati di vomito, debolezza e capogiri fino a perdere conoscenza. L’accusa contesta al 51enne di non aver fornito la necessaria assistenza all’uomo e di non aver avvisato immediatamente i soccorsi.
L’avvocato Malogioglio ha evidenziato “la mancanza di un adeguato accertamento del nesso causale tra l’omissione e l’evento di morte, necessario per configurare l’aggravante. Inoltre non è mai stata espletata una perizia medico legale per accertare se un soccorso tempestivo avrebbe salvato la vita alla vittima o avrebbe ritardato in modo significativo il decesso”.
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