La famosa stilista italiana Giada Curti, signora della moda che con il suo atelier veste anche attrici e principesse arabe, indossa una borsa “Marinisa Bag” della stilista agrigentina Patrizia Russo. Giada Curti sfoggia con orgoglio e ammirazione, nel weekend di ferragosto appena trascorso, una delle tantissime borse della tradizione popolare siciliana, creata da Patrizia Russo. La giovane e già affermata stilista è stata affascinata dalla “Marinisa Bag”, tanto da non veder l’ora di possedere la borsa di Patrizia Russo, unica nel suo genere. Giada Curti vive l’alta moda fin da bambina, quando la nonna Eva, titolare di un prestigioso atelier, le trasmette la passione e l’amore per questa arte. Grazie agli studi artistici, all’esperienza acquisita e all’amore per i viaggi Giada trasforma il sogno in favola da indossare. Moda e Amore un connubio perfetto, nel 2002 sposa Antonio Curti, titolare dell’omonimo Atelier che da oltre sessant’anni è punto di riferimento per l’Alta Moda italiana e sposa. Insieme rendono l’azienda un marchio internazionale.Tantissime donne di successo, dello spettacolo, registi e costumiste hanno scelto gli abiti di Giada Curti per le loro serate importanti o per i loro spettacoli, nelle loro trasmissioni televisive o nelle edizioni cinematografiche e del piccolo schermo e grande schermo. La stilista Patrizia Russo racconta così come nasce “Marinisa Bag”: “Da bambina andavo spesso a Nicosia, in provincia di Enna, dove abitavano i nonni paterni. Nonno Francesco era un contadino. Papà mi racconta che quando andavano tra i campi lo aiutava a sistemare la coffa sul dorso del suo mulo e dentro quella sacca ci mettevano di tutto. La mia prima coffa nasce dal desiderio di personalizzare un oggetto della tradizione popolare siciliana. Spogliarla da quell’esclusiva idea di uso rurale e contestualizzarla in un ambito creativo che la rende unica, ricca e speciale. È nei tessuti che trovo l’ispirazione. Quando comincio a sbirciare tra i bauli di nonna Filippa, scrigni preziosi pieni di corredo pregiato rigorosamente fatto a mano. Quando m’imbatto in un vecchio mercatino e vengo rapita dal dettaglio di un ricamo, dalla particolare tramatura di una stoffa, dal suo colore. Con meticolosa attenzione scelgo la passamaneria o qualsiasi altro accessorio che andrà a valorizzare la coffa. Il dettaglio deve essere ricercato, pregiato, raffinato. Può essere una spilla di famiglia, un merletto a tombolo, uno sfilato siciliano, un semplice pizzo che sfugge agli occhi di tanti, ma nella mia testa diventa artefice di un articolato processo creativo. È cosi che nasce Marinisa Bag da una coffa ritrovata a casa dei nonni e da una tovaglietta da thè bianca e blu che nonna stessa aveva ricamato. Il successo e l’interesse per quella “sporta”, parzialmente rivisitata erano in continua crescita, così a poco a poco quel piccolo angolo di casa dove riuscivo a ritagliarmi un po’ di spazio per cucire, si è trasformato in un qualcosa che somiglia ad un laboratorio sartoriale. Realizzare una coffa significa raccontare la storia della donna che la indosserà, accettando di volta in volta la sfida di preservare l’eleganza, lo stile e la femminilità che contraddistinguono quella persona”.
(Foto di Letizia Todaro)