I giudici del tribunale del Riesame di Palermo, hanno rigettato i ricorsi dei difensori e confermato le prime quattro misure cautelari emesse nell’ambito dell’inchiesta sulla centrale per il confezionamento e lo smercio di sostanze stupefacenti scoperta nei scorsi giorni all’interno di un’abitazione, nel quartiere canicattinese di Borgalino. Restano dunque in carcere Liliana Cettina Lomanto, 56 anni; Maria Chiara Li Calzi, 24 anni e Calogero Lo Giudice, 51 anni, tutti di Canicattì, e Giovanni Avvenanti, 27 anni, di Agrigento. Ai domiciliari, con braccialetto elettronico, rimane invece Assunta Giustina Pia Milazzo, 25 anni, in gravidanza.
Nelle prossime ore è attesa la decisione per Salvatore Moio, 39 anni, originario di Napoli ma da tempo residente a Canicattì, arrestato nei giorni scorsi e attualmente ai domiciliari. Sette gli indagati, tra cui un minore di 14 anni. Devono rispondere di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio in concorso. Nei confronti degli indagati è caduta però l’aggravante dell’avere ceduto la droga a un minorenne. Nell’abitazione sono stati rinvenuti e sequestrati cocaina, crack, strumenti per preparare le dosi e una grossa somma in denaro.
L’operazione è stata condotta dagli agenti della Squadra Mobile di Agrigento e dai loro colleghi del Commissariato cittadino. I poliziotti, dopo avere fatto irruzione in un’abitazione, hanno sorpreso i sette indagati mentre erano impegnati a confezionare dosi di stupefacenti. Rinvenute 59 dosi di crack del peso complessivo di 28,03 grammi, 30 dosi di cocaina per 10,94 grammi e un involucro con altri 30,30 grammi di cocaina, oltre a bilancini elettronici, rotoli di alluminio, cellophane e un coltello intriso di droga. Sequestrata anche una somma in denaro contante di 19.305 euro.
Assunta Giustina Pia Milazzo durante le operazioni avrebbe minacciato e aggredito un ispettore rendendo necessario l’uso dello spray urticante. A lei si contestano anche la resistenza a Pubblico ufficiale e il furto aggravato di energia elettrica.
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