Fisico asciutto, sguardo profondo, voce inconfondibile. La Consoli conquista tutti e rappresenta un talento senza eguali.
-di Calogero Longo
La cantautrice siciliana Carmen Consoli, mercoledì 12 e giovedì 13 Aprile al Teatro Pirandello di Agrigento ha concluso la sua seconda tappa siciliana della tournée ” Eco di Sirene”, un nuovo progetto in trio infatti la cantante era affiancata da una violinista ( Emilia Belfiore ) e da una violoncellista ( Claudia Della Gatta ). Ad iniziare le due serate è stata la cantante Gabriella Grasso con il suo nuovo album “Vussia Cuscenza” , una vera e propria lettera d’amore per la sua isola incisa nel cuore. “Eco di Sirene” è l’evoluzione di uno dei progetti più amati e originale di Carmen, come una sirena ha incantato e sedotto per 2 h 14 il pubblico con la sua soave e particolare voce raccontando nelle sue canzoni il mondo femminile in tutte le sfaccettature, strambellando la chitarra. La scaletta è stata un susseguirsi di ritratti, dalla donna abbandonata all’altare “Fiori d’arancio” a una donna vittima del “pettegolezzo imburrato, infornato e mangiato, prelibatezza e meschina delizia per palati volgari” come “Maria Catena”; passando per una piccola donna che svela di essere violentata da suo zio ma non viene creduta (“E sento il disprezzo profondo, i loro occhi addosso /Ho svelato l’ignobile incesto e non mi hanno creduto” canta la Consoli nei versi più intensi della canzone) e la donna sola di “Contessa Miseria” . E non manca il ritratto di una fimmina sicula come Rosa Balistreri, cantastorie, simbolo della musica siciliana omaggiata in “Buttana di to mà “ e “A finestra”. Ma sul palco c’è anche la storia della cantautrice, che ripercorre con alcune canzoni quella che è stata la sua carriera, dal suo primo singolo “Quello che sento” (dedicata a nonna Carmelina) , “Amore di plastica”, “Confusa e felice”, “In bianco e nero”, “Parole di burro”, “L’ultimo bacio”, “L’eccezione”, ” Pioggia d’Aprile”, “Mandaci una cartolina “ (dedica al padre) fino ad oggi con i brani del duo ultimo disco “L’abitudine di tornare”. Carmen Consoli, è stata la classica ragazza della porta accanto, umile, dolce, ha ringraziato di cuore l’affetto che la gente le ha esternato in questi anni nel seguirla nelle varie tappe del suo percorso ed è stata abbastanza disponibile prestandosi ai vari autografi e foto alla fine nel retro del teatro.
Calogero Longo
L’ “Eco di sirene” di Carmen Consoli nello scenario del Teatro Pirandello.