L’Interpol ha stilato una lista con i nomi di 50 sospetti combattenti dell’Isis, tunisini, sbarcati lungo le nostre coste con delle barche.
Lo riporta in esclusiva la versione online del Guardian, secondo cui l’elenco coi nominativi è stato inviato il 29 novembre al Ministero dell’Interno. Dal Viminale, poi, è stato girato alle agenzie anti-terrorismo in Europa. Un allarme lanciato, lo scorso settembre in una intervista a La Stampa, dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che aveva parlato di «immigrazione pericolosa negli sbarchi fantasma che sfuggono ai radar».
I timori riguardano soprattutto i cosiddetti «barconi fantasma», che raggiungono direttamente e indisturbati le spiagge consentendo poi alle persone a bordo di fuggire a piedi. Si stima che siano almeno 3 mila i tunisini arrivati sulle coste siciliane da luglio. Di questi la polizia è riuscita a bloccarne e identificarne solo 400.
In merito al pericolo dei miliziani Isis, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza ha voluto precisare che «non trova alcun riscontro l’informazione di 50 “combattenti stranieri” approdati sulle coste italiane appartenenti appunto all’Isis e pronti a compiere attentati. Nell’ambito di un consolidato, costante e prolifico rapporto di collaborazione e scambio d’informazioni tra le autorità italiane e tunisine, quest’ultime hanno segnalato nel tempo al nostro Paese il probabile ingresso in Italia di appartenenti a presunti gruppi integralisti. Il proficuo rapporto di cooperazione internazionale di polizia tra i due Stati ha permesso di rintracciare un esiguo numero di persone segnalate le quali, a seguito delle previste procedure d’identificazione, sono state immediatamente rimpatriate».