Ha insultato, minacciato e picchiato la moglie, anche in presenza del figlio, per sette lunghi anni. Con queste accuse i giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, hanno condannato a 3 anni di reclusione un insegnante 46enne di Canicatti’. L’uomo, secondo l’accusa, ha iniziato a picchiare la donna già dal 2015 durante il viaggio di nozze a Zanzibar. Dopo averla colpita davanti a tutti con uno schiaffo, a causa di un banale litigio, l’avrebbe rinchiusa in camera impedendole di uscire per la cena.
Le violenze, commesse anche dopo la nascita del figlio e avvenute in sua presenza, sarebbero proseguite per altri sette anni. I motivi della sua violenza sarebbero stati sempre legati alla gelosia morbosa che lo portava ad attribuirle inesistenti relazioni extraconiugali. Nei vari episodi contestati anche qualcuno di particolare gravità. In uno di questi l’avrebbe aggredita mordendola a una guancia perche’ giudicava poco consono il modo con cui era seduta su una sdraio. La donna, peraltro, era in gravidanza.
E poi ancora il lancio di un lume contro la porta e un’aggressione a calci perche’, a suo dire, aveva dato confidenza a un amico presente alla festa di compleanno del figlio.