Salgono ad oltre quaranta gli indagati dell’inchiesta sul presunto giro di appalti “truccati” dietro il pagamento di tangenti che sarebbe stato messo in piedi dall’architetto Sebastiano Alesci, ritenuto a capo di un sistema di corruzioneper pilotare appalti pubblici e riarrestato lo scorso 24 maggio, e dal deputato ed ex assessore regionale Roberto Di Mauro, e non solo da loro. Oltre ai 14 avvisi di garanzia fatti notificare nei giorni scorsi, si sono aggiunti due sindaci, alcuni consiglieri comunali, dirigenti della Pubblica Amministrazione, pubblici ufficiali e imprenditori non soltanto della provincia di Agrigento ma di mezza Sicilia. Le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, vanno dall’associazione a delinquere alla corruzione e ancora alla turbata libertà degli incanti, illecita concorrenza con minaccia o violenza, concussione, inadempimento di contratti, frode nelle pubbliche forniture e altro ancora. La gran parte riguarda l’indagine relativa a Licata, dove sarebbe partita l’imponente inchiesta giudiziaria.
Tutto ha avuto inizio dalla denuncia di un imprenditore licatese, a rischio fallimento, fatta alla Squadra Mobile di Agrigento. Della vicenda è stato subito informato il procuratore capo Giovanni Di Leo. I primi riscontri hanno portato fino all’ex assessore regionale all’energia Roberto Di Mauro, indicato come il riferimento assoluto per la realizzazione di opere pubbliche sul territorio della provincia di Agrigento e non solo. Fermo restando la presunzione di innocenza di tutte le persone coinvolte, la Procura di Agrigento si è attivata per cercare i doverosi riscontri alle dichiarazioni accusatorie. Di Mauro, per come ha anche evidenziato l’avvocato di fiducia Lillo Fiorello, “non è sottoposto ad indagini per ipotesi corruttive, né gli si contesta di avere ricevuto tangenti o qualsiasi altra utilità. Forma oggetto di comunicazione un’unica ipotesi di turbata libertà degli incanti nell’ambito di un asserito contesto associativo”, aveva chiarito il legale.
La polizia, nel corso delle indagini, avrebbe documentato diversi incontri tra l’architetto Alesci e l’ex assessore Di Mauro. E l’ex assessore all’Energia è stato intercettato in ogni forma: trojan, telecamere, cimici. Gli agenti hanno documentato numerosi incontri con più persone nella zona dello stadio Esseneto, nel piazzale Ugo La Malfa e in un albergo all’ingresso di Porto Empedocle. Tra le conversazioni registrate, una in particolare, si parla dei 10 milioni di euro destinati come prima tranche di anticipazione per il rifacimento della rete idrica del Comune di Agrigento.
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