I pubblici ministeri della Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri, hanno chiesto il rinvio a giudizio di 16 dei 19 indagati dell’indagine antimafia “Condor” che rappresenta l’ideale continuazione dell’inchiesta “Xydi”, entrambe condotte sul campo dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, guidati dal colonnello Vittorio Stingo, e dai loro colleghi del Ros. Il primo passaggio in aula è stato fissato per il 5 luglio davanti al Gup del Tribunale di Palermo Ivana Vassallo. Il 9 gennaio i carabinieri hanno eseguito l’operazione con 9 arresti fra carcere e domiciliari.
Rischiano il processo: Pasquale Alaimo, 54 anni, di Favara; Baldo Carapezza, 27 anni, di Agrigento; Francesco Centineo, 38 anni, di Agrigento; Antonio Chiazza, 37 anni, di Canicattì; Gioacchino Chiazza, 62 anni, di Canicattì; Giuseppe Chiazza, 51 anni, di Canicattì; Salvatore Curto, 39 anni, di Canicattì; Salvatore Galvano, 52 anni, di Agrigento; Francesco Genova, 43 anni, di Palermo; Giovanni Cibaldi, 35 anni, di Licata; Domenico Lombardo, 31 anni, di Agrigento; Luigi Montana, 40 anni, di Ravanusa; Rosario Patti, 59 anni, di Palma; Nicola Ribisi, 42 anni, ritenuto il capo della famiglia mafiosa di Palma di Montechiaro; Giuseppe Sicilia, 43 anni, di Favara e Ignazio Sicilia, 47 anni, di Favara.
Sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di tipo mafioso finalizzata al traffico di droga, estorsioni ai danni di imprenditori e danneggiamenti a mezzo incendio. Nove presunte vittime di estorsioni o attentati incendiari, indicate come parti offese, potranno costituirsi parte civile.
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