Resta in carcere il favarese Calogero Bellavia, 31 anni, arrestato insieme ad altre sette persone, nell’ambito dell’operazione denominata “Mosaico”, condotta dalla squadra Mobile di Agrigento, dal personale dello Sco, e dalla polizia belga, con il coordinamento della Dda di Palermo, che ha fatto luce sulla faida, scatenata da due fazioni rivali, sull’asse Favara-Liegi.
Lo hanno deciso i giudici del Tribunale del Riesame di Palermo, che hanno rigettato il ricorso del legale difensore, l’avvocato Giuseppe Barba. Calogero Bellavia è il figlio di Carmelo Bellavia “Melu Carnazza”, ucciso nel gennaio del 2015, davanti al suo deposito di acqua e bibite, e già coinvolto in vicende di mafia. E’ finito in carcere per il duplice tentato omicidio, avvenuto a Favara, il 23 aprile del 2017, del trentottenne Carmelo Nicotra, e di Maurizio Distefano, 40 anni.
Ma è ritenuto coinvolto anche nell’omicidio del giovane empedoclino Mario Jakelich, e di un primo tentato omicidio nei confronti dello stesso Distefano, a Liegi il 14 settembre di quattro anni fa. E sarebbe stato sempre lui, in compagnia di Antonio Bellavia, a sparare all’indirizzo di Carmelo Ciffa, il quarantaduenne di Porto Empedocle, crivellato a pistolettate, il 26 ottobre del 2016, davanti ad un supermarket di Corso Vittorio Veneto, a Favara.
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