Il Gip del Tribunale di Palermo ha disposto la sostituzione della custodia cautelare in carcere, con la misura meno afflittiva degli arresti domiciliari nei confronti Marco Davide Clemente, 27 anni, di Agrigento, arrestato nell’operazione antimafia “Kerkent”, della Dia, all’alba del 4 marzo dell’anno scorso.
La difesa, rappresentata dagli avvocati Salvatore Butera e Marco Aloisio, ha osservato che i fatti contestati sono risalenti al 2015, e oltre tale periodo non sono stati acquisiti elementi astrattamente idonei ad integrare una condotta penalmente rilevante ed anzi, “Clemente ha svolto un regolare percorso lavorativo e tenuto una condotta di vita conforme alla legge, mostrando di fatto una personalità tale da ritenere affievolite le esigenze cautelari”, scrivono gli avvocati.
Sulla base di tali osservazioni e deduzioni difensive il giudice, visto il parere favorevole del Pubblico ministero, ha disposto la sostituzione della misura carceraria per cui Clemente nelle prossime ore sarà posto ai domiciliari, con l’obbligo di indossare il braccialetto elettronico.
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