Cammarata celebra il raggiungimento di un risultato importante. E’ stato inaugurato lo sportello ascolto antiviolenza, che già da adesso promette di essere un punto di riferimento importante, per donne e minori, che si trovano in una situazione di disagio. Il centro è a disposizione di nove comuni dei monti Sicani, sia della montagna agrigentina, sia dei vicini comuni nisseni, e fa riferimento al numero nazionale 1522, nell’ambito di un progetto, finanziato dall’Assessorato alla Famiglia politiche di genere, e dalla Prometeo cooperazione sociale Onlus.
I servizi offerti dal centro antiviolenza sono molteplici: accoglienza, ascolto, sostegno psicologico, e consulenza legale. La responsabile dell’iniziativa è la dottoressa Maria Concetta Ciulla, coadiuvata da un’equipe di professionisti, ed esperti del settore: l’avvocato Donatella Miceli, la psicologa Rosalinda Maggio, l’assistente sociale Chiara Mustazzo, l’insegnante Viviana Saccomanno, la pedagogista Debora Taibi, l’amministrativa Gessica Traina, e l’educatrice Stella Filippone. Il presidente è Pasquale Ciulla, vicepresidente Gaetano Cannuli, socio ragioniere Giuseppe Munì.
La cerimonia del “taglio” del nastro si è svolta alla presenza di pochi invitati, a causa delle restrizioni imposte dalle regole anti Covid. Presenti le Istituzioni locali, tra gli altri il sindaco di Cammarata Carmelo Panepinto, l’assessore comunale di Cammarata Giusy Coniglio, il presidente del Consiglio comunale di Cammarata Giuliano Traina, il presidente del Consiglio comunale di San Giovanni Gemini Dino Zimbardo, il comandante dei Vigili urbani di Cammarata Massimo Lombino, e il parroco dell’unità pastorale San Vito Santa Maria, don Giuseppe La Rocca.
Sono arrivati anche i saluti del presidente della Regione Nello Musumeci. Purtroppo a causa del Covid, non hanno partecipato, le varie associazioni locali. L’attivazione di questa struttura è “figlia” di quello, che potremmo chiamare, un nuovo percorso di cambiamento, per prevenire e contrastare operativamente ogni forma di violenza contro le donne, e i minori.