Scuole agrigentine: qual è lo stato degli edifici? I nostri figli sono al sicuro?
Ci siamo quasi. Tra qualche giorno le scuole agrigentine apriranno le proprie porte agli studenti e al personale dopo la pausa estiva. E come ogni anno si ripresentano i dubbi e le perplessità sullo stato di salute degli edifici e sui servizi da garantire. Purtroppo però le dovute verifiche vanno a rilento e ci si ritrova poi nel corso dell’anno a dovere far fronte a diverse problematiche che coinvolgono anche le famiglie in manifestazioni di protesta.
Ma la situazione precaria dal punto di vista scolastico è ben più ampia e riguarda quasi tutta la Sicilia. Come riporta il GdS, quattro edifici su cinque sono inagibili o costruiti senza rispettare le norme antisismiche. Alla luce di tutto ciò nasce un’unità di crisi specifica che avrà il compito di riunirsi periodicamente per vedere come procede il lavoro di ricognizione sugli istituti. Il Presidente Nello Musumeci sottolinea il ruolo di supervisione che la Regione ha il dovere di compiere e, come sottolineato sul quotidiano, rimarca pure il lavoro essenziale dei comuni nella trasmissione delle comunicazioni. Ma si rivolge inoltre agli enti proprietari degli immobili se abbiano mai provveduto ad effettuare una verifica sulla sicurezza e di continuare a fare accertamenti.
Anche e soprattutto dal punto di vista sismico emerge il fatto che il 60% degli edifici regionali non è a regola.
Tornando alle scuole dell’agrigentino la situazione è davvero molto ferma. Ce n’eravamo occupati qualche mese fa cogliendo l’allarme del segretario provinciale della Uil Scuola, Lillo Burgio, che ha provato personalmente a fare un giro per le diverse realtà recandosi dunque per le scuole della provincia e constatando uno stato di salute del comparto davvero precario. (LEGGI ANCHE: Scuola, Burgio (Uil): “Classi sovraffollate e scuole agrigentine senza certificato di agibilità”).
Bene, ad oggi, ricontattato, ci riferisce che nulla è cambiato e che il “90% degli istituti non è in grado di dimostrare il certificato di agibilità. A questo si aggiungono classi superaffollate che, in casi estremi di pericolo e fuga, divengono dei veri e propri ostacoli”.
Insomma, sotto quei tetti ci stanno delle vite umane la cui incolumità va assolutamente garantita. Perchè aspettare tragedie per poi, forse, intervenire?