Il voto alle europee e l’Italia incattivita

Qualche osservazione sulle recenti elezioni

per il rinnovo del parlamento europeo

 

Dopo le elezioni europee in Italia il Governo  risulta numericamente rafforzato; ma in pratica forse  non sarà proprio così. Perché  appare davvero strano che in appena  un anno, anzi meno se si considera che il Governo si riuscì  a formarlo dopo lunghe e laboriose trattative che portarono alla stipula di un contratto, uno dei due partiti  ha perso milioni di consensi a vantaggio dell’alleato.  Cioè  mentre prima era il Movimento 5-Stelle che aveva quasi il 33 per cento e la Lega appena il 17  per cento, adesso la Lega è volata ad oltre il 34,3 per cento ed il Movimento 5-Stelle è sceso al 17,1.

Questa la situazione!  Numericamente  si fa osservare  che il Governo si è rafforzato, in quanto la somma dei consensi raccolta dai due Partiti vale  poco più del 51 per cento, a differenza di prima in cui arrivava al 49, anche se per numero di parlamentari, per effetto del  Rosatellum si superava la maggioranza.

Rosatellum – ricordiamo – voluto dal Governo Gentiloni-Renzi e fatto via via approvare con ben otto voti di fiducia, per impedire ogni modifica.

Ma  clamorosamente adesso i rapporti interni di forza tra i due Partiti di Governo, nel corpo elettorale, col proporzionale puro,  si sono invertiti. Si  potrà continuare così ? tecnicamente sì. Ed è proprio questo che sembra venire in queste ore ribadito, al fine  di mettere al centro – si dice –  i problemi degli italiani.  Ma  i dubbi non mancano.

Ci pare non privo di fondamento il giudizio che da più parti sentiamo. Che cioè, rispetto all’anno scorso, questa che vediamo ed in cui viviamo è davvero un’altra Italia. Un’Italia incattivita,  per le tante ferite riportate, in cui più dell’anno scorso si avvertono le sofferenze ed in cui si è acuito e reso più percettibile il dolore. Ferite – si badi bene – che già esistevano,  ma delle quali ancora al vivo, forse  si percepiva meno il dolore. Adesso  invece il dolore delle ferite si sente di più. Un dolore diventato acuto !  e quindi l’Italia è diventata più rancorosa per le diseguaglianze che prima magari anche se le statistiche ne denunciavano il pauroso incremento, ancora non si sperimentavano in tutte le loro tragiche conseguenze sociali. Un’Italia  così diventata  profondamente rancorosa  a causa delle diseguaglianze sociali prodotte dai Governi degli ultimi 10 anni. E, forse, se vogliamo essere più precisi, soprattutto, con evidente accelerazione  nell’ultimo quinquennio, in cui le statistiche  hanno rivelato già l’anno scorso che in Italia c’era qualche migliaio di miliardari in più, ma una povertà di persone quasi triplicata, con la scomparsa della classe media. Questa   sarebbe l’origine del profondo rancore che attraversa da Nord a Sud il tessuto sociale italiano. Un  rancore frutto di diseguaglianze e di ingiustizie, che quindi produce rifiuto e ribellione.

Malanni che si sono palesati con l’alto astensionismo, oppure  nel segreto dell’urna  votando con la pancia, anziché con la ragione ed in nome di ideali. Quegli ideali che comunque da quanti hanno governato, anche se teoricamente esaltati,  sono stati manomessi nella pratica e   traditi.

Sintomatico che la Sicilia, dove pure si è registrata un’alta astensione,  pur confermando come primo partito il Movimento 5-Stelle,  ha fatto registrare una notevolissima avanzata della Lega,  che addirittura e diventata primo Partito in tre Comuni emblematici,  che più a Sud non possono trovarsi, cioè Portopalo di Capopassero, Pachino e (sentite…sentite…!) anche Lampedusa……….in sintonia con quanto avvenuto pure  a Riace, in Calabria dove gli elettori non hanno premiato la politica di accoglienza dell’osannato Sindaco  Domenico Lucano, votando in maggioranza la Lega come  primo Partito. Ma forse questo è un altro discorso da capire meglio ed approfondire !

Così come dobbiamo capire ancora meglio il pensiero di Papa Francesco, che sempre al verbo accogliere, ha aggiunto, più o meno espressamente,  verbi sempre trascurati. E cioè proteggere, promuovere, integrare.  Ed i miliardi spesi per l’accoglienza negli anni scorsi, forse  tutto hanno fatto tranne che  promuovere  ed integrare.