Papa Francesco, l’omaggio del cardinale Re: “Il primo viaggio a Lampedusa, simbolo dell’emarginazione”
ROMA – “È significativo che il primo viaggio di Papa Francesco sia stato a Lampedusa, isola simbolo del dramma dell’emigrazione, con migliaia di persone annegate in mare”. Con queste parole il cardinale Giovanni Battista Re ha aperto l’omelia durante i funerali del Pontefice, sottolineando uno dei tratti distintivi del suo pontificato: l’attenzione agli ultimi.
Nel corso della celebrazione, il cardinale ha ricordato anche altri momenti chiave del magistero di Francesco, come il viaggio a Lesbo, condiviso con il Patriarca Ecumenico e l’Arcivescovo di Atene, e la celebrazione della messa al confine tra Messico e Stati Uniti. “Sono stati gesti forti – ha detto Re – che hanno tracciato la linea di un pontificato vicino ai migranti, ai poveri e ai dimenticati”.
Diversi i passaggi dell’omelia accolti da applausi. La folla ha manifestato particolare commozione quando il cardinale ha citato le parole di Francesco: “Nessuno si salva da solo”, e quando ha ricordato l’instancabile impegno del Pontefice per la pace. “La sua voce si è elevata incessantemente per implorare la fine delle guerre – ha sottolineato Re – ricordandoci che la guerra lascia sempre il mondo peggiore di come lo trova: è una dolorosa e tragica sconfitta per tutti”.
Non è mancato un ricordo speciale per il viaggio in Iraq, nel 2021, compiuto in un contesto di grande instabilità. “Quella difficile visita apostolica – ha detto – fu un balsamo sulle ferite della popolazione irachena e un gesto di grande valore per il dialogo interreligioso”.
L’ultimo, intenso applauso è risuonato nella Basilica quando, al termine dell’omelia, il cardinale Re ha rivolto una preghiera al Papa defunto: “Prega per noi”.
Intorno al Vaticano, intanto, si è radunata una folla silenziosa in attesa del corteo funebre. Centinaia di fedeli si sono accalcati in piazza Pia e nell’area del Borgo Santo Spirito, con gli occhi fissi verso il cuore della Cristianità, in un clima di grande raccoglimento.
Tra le tante testimonianze di affetto spuntano anche quelle di tre genitori arrivati da Rimini: Ivan, Serena e Santo. In piedi da ore davanti alla Basilica di Santa Maria Maggiore, hanno innalzato i disegni preparati per l’occasione dai loro bambini. Su fogli colorati, il Papa è ritratto sorridente, vestito di bianco, circondato da arcobaleni.
“Loro sono troppo piccoli per venire – racconta mamma Serena – ma ci hanno chiesto di essere qui al loro posto. Papa Francesco per loro era ‘Papa Franci’, un amico buono che avevano incontrato a Roma e al quale erano molto affezionati”.
Papà Ivan aggiunge: “Francesco ha lanciato molti semi. Adesso ci auguriamo che il futuro successore sappia farli fiorire, perché alcuni semi hanno davvero bisogno di germogliare”.
È stato inoltre particolarmente significativo vedere i capi di Stato seduti gli uni accanto agli altri, uniti nel rendere omaggio a Papa Francesco. In un clima di raccoglimento e rispetto, si è registrato anche un breve colloquio tra il cancelliere uscente tedesco Olaf Scholz e il presidente americano Donald Trump, avvenuto all’interno della Basilica, come riferito da fonti tedesche. Un’immagine potente di unità, nel nome di un Papa che ha saputo parlare al mondo intero con il linguaggio della fraternità.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
