Le elezioni provinciali in programma ad Agrigento si trasformano, ancor prima dell’avvio ufficiale della campagna elettorale, in un campo di tensione interna per il Partito Democratico. A lanciare l’allarme è stato Nino Cuffaro, segretario cittadino del PD agrigentino, con un comunicato stampa diramato oggi. 22 marzo. Il testo, dai toni netti e senza ambiguità, prende le distanze da una notizia pubblicata da Live Sicilia il giorno precedente, secondo cui sarebbero in corso trattative avanzate per un accordo elettorale tra una parte del PD locale e i principali esponenti del centrodestra agrigentino.
Secondo quanto riportato dal giornale, l’intesa coinvolgerebbe Forza Italia dell’onorevole Riccardo Gallo e il Movimento per l’Autonomia dell’onorevole Roberto Di Mauro. Secondo Cuffaro, se quanto riportato dal giornale risultasse vero, si tratterebbe di una scelta che rischia di segnare un punto di rottura all’interno del partito e di compromettere la credibilità del progetto progressista che la segreteria nazionale guidata da Elly Schlein sta tentando di costruire.
Le elezioni provinciali in Sicilia, pur prive di un’elezione diretta da parte dei cittadini, rappresentano da anni un test importante per comprendere gli equilibri interni ai partiti e le alleanze trasversali che si muovono nel sottobosco della politica locale. I rappresentanti eletti, sindaci e consiglieri comunali, sono chiamati a scegliere chi guiderà le province. Questo meccanismo indiretto accentua le dinamiche interne ai partiti e rende più facile il formarsi di coalizioni silenziose, a volte sorprendenti.
Nino Cuffaro non è una figura qualsiasi nel panorama politico locale. Al momento è in pol position come candidato Sindaco alle prossime elezioni amministrative ad Agrigento per il Pd.
Nel comunicato del 22 marzo, Cuffaro sottolinea che, già durante un’assemblea pubblica tenutasi il 1° marzo scorso alla presenza di parlamentari e dirigenti regionali, il circolo di Agrigento aveva tracciato una rotta chiara: costruire un’ampia area progressista alternativa al centrodestra e ai suoi referenti locali. L’ipotesi di un’alleanza con forze politiche che vengono considerate responsabili del “malgoverno della Sicilia” appare quindi non solo sgradita, ma irricevibile.
Il cuore della denuncia avanzata da Cuffaro riguarda il metodo, prima ancora che il merito politico. Se l’accordo tra pezzi del PD e il centrodestra fosse reale, si tratterebbe — secondo le sue parole — di una decisione assunta al di fuori degli organi statutari del partito, senza consultare gli iscritti, senza dibattito pubblico e senza alcun coinvolgimento delle segreterie provinciali e regionali.
È un’accusa pesante, che mette in discussione non solo la legittimità di eventuali trattative, ma anche la trasparenza e la democrazia interna del partito.
Uno degli aspetti più significativi della vicenda è il silenzio — almeno fino ad ora — delle segreterie provinciali e regionali del PD. Il comunicato di Cuffaro non si limita a una denuncia, ma lancia anche un appello: “Chi ha responsabilità politica e istituzionale nel PD dovrebbe smentire categoricamente la notizia”.
La situazione resta fluida, e i prossimi mesi saranno decisivi. Il PD dovrà decidere quale linea seguire in vista delle elezioni provinciali, e lo dovrà fare chiarendo i rapporti interni, ascoltando la base e definendo una strategia coerente.
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