Nuovi accertamenti dell’incidente probatorio nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Agrigento sul crollo del muro di cinta all’interno del cortile dell’ex ospedale, edificio destinato alla nascente sede universitaria di via Atenea, sotto sequestro dal 15 maggio scorso. Coinvolti in questo caso le altre tre persone recentemente iscritte sul registro degli indagati. Si tratta di due ingegneri e di un architetto, che si sono occupati della sicurezza nel cantiere. Il pubblico ministero, Annalisa Failla, ha chiesto di estendere anche a loro l’incidente probatorio. Una richiesta accolta dal gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo.
Un pool di esperti, ieri mattina, ha preso parte al sopralluogo all’interno dell’area sequestrata.
Le operazioni tecniche all’intero cantiere serviranno all’ingegnere Fabio Neri, dell’Università di Catania, incaricato dal gip del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, di comprendere cosa ha causato il cedimento e stabilire le responsabilità. Presenti al sopralluogo oltre ai consulenti del tribunale e della procura, i carabinieri, i vigili del fuoco e i periti di parte nominati dai tre nuovi indagati e i loro legali, gli avvocati Giuseppe Scozzari e Teres’Alba Raguccia. Gli indagati, adesso, sono dodici. Contestati, in concorso, i reati di “Crollo di costruzioni o altri disastri dolosi” e “Delitti colposi di danno”.
L’esito in aula della perizia tecnica dell’ingegnere Neri, inizialmente previsto per il 19 dicembre, è stato rinviato al 6 febbraio 2026. Sette le persone offese, tutte residenti o proprietari di abitazioni di via Salita Madonna degli Angeli e di Vicolo Ospedale dei Cavalieri di Malta.
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