Il centro di Agrigento si svuota. Da tempo si discute sul come animare il cuore della città. Ma, forse, occorrerebbe guardare un po’ più in là. Diversi gli edifici pubblici, come il Tribunale, l’archivio di Stato, l’università che sono stati trasferiti svuotando il centro e non arricchendolo di strutture fondamentali. Il presidente provinciale dell’ordine degli architetti, Alfonso Cimino, ha più volte parlato di “un progetto per Agrigento” attraverso una rigenerazione umana e urbanistica della città creando politiche integrate fra scuola-lavoro-città-tempo libero. “Quando abbiamo svuotato il centro di Agrigento- dice- portando fuori edifici pubblici non abbiamo collegato queste strutture con il centro cittadino: immagiamo un giovane universitario sprovvisto di macchina, un anziano che per andare in ospedale ha bisogno della macchina o per andare in tribunale. Io sono convinto che quando finiranno i lavori dell’università in via Atenea e rifaremo la viabilità infrastrutturale della stessa via, con una nuova illuminazione e con un nuovo manto stradale, daremo dignità a tutti quei negozi che oggi sono chiusi, è angosciante vedere le vetrine chiuse. Questa sarà un’operazione che deve essere collegata ad altre operazioni, ad esempio , alle abitazioni per gli universitari, creare artigianato, defiscalizzare chi vuole investire in centro storico, dobbiamo tenere alto il livello di discussione sulla città perché solo se si vive bene possiamo pensare ad uno sviluppo sostenibile. La via Atenea e il centro storico continuano ad essere abbandonati, non è colpa di questa amministrazione e neanche di quella passata ma non c’è mai stata negli anni una programmazione , gli interventi fatti sulla città Agrigento non muovono su progetti fatti per la città. Noi ci muoviamo solo quando sappiamo che ci sono finanziamenti e a secondo delle misure facciamo i progetto, invece, bisogna avere un’idea della città e su quella idea bisogna chiedere i finanziamenti.”
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