“Il casellante”: risate, commozione e tanta musica. La compagnia capitanata da Moni Ovadia, Valeria Contadino e Mario Incudine narra una vicenda metaforica che gioca sulla parola e sull’immagine.
di Calogero Longo
Al teatro Pirandello di Agrigento è andato in scena “Il casellante”, uno spettacolo dove si ride e si commuove, si canta e si fa musica dal vivo. La compagnia capitanata da Moni Ovadia, Valeria Contadino, Mario Incudine, Sergio Seminara, Giampaolo Romania e i musicisti: Antonio Vasta e Antonio Putzu, narra di una metamorfosi che passa attraverso il dolore della maternità negata e della guerra. È uno dei capolavori più divertenti e struggenti di Andrea Camilleri ambientato in una Italia degli anni 40 devastata dalla guerra sotto il regime fascista. L’autore si muove tra realtà e fantasia, creando grazie alla sua maestria narrativa una vicenda simbolica che disegna i tratti di una Sicilia antica e moderna, comica e tragica.
È un racconto in musica scritto nella lingua personale, originale e sperimentale di Camilleri, divenuta ormai familiare al pubblico dei lettori e degli spettatori televisivi. Una musicalissima e gustosa sinfonia di parlate, tra termini di nuovo conio e modi di dire tratti dal dialetto e rielaborati in chiave colta. È la storia dolente di una maternità: prima desiderata, poi goduta con trepidazione. Quando, in seguito ad una violenza brutale, tutto sfuma, e restano solo il dolore e la rabbia impotente… qui si entra nella favola. Minica, (Valeria
Contadino) la protagonista, si richiude in se stessa, desidera solamente diventare albero, e così dare frutti. Il marito (Mario Incudine) per amore la asseconda , accetta di inaffiarla, potarla,…..e lei a poco a poco incomincia la trasformazione : i capelli in fronde, le braccia in rami, i piedi in radici. Romanzo quindi con tante sfaccettature . Tratta il tema della maternità, dell’amore e della dedizione, del potere con le sue prepotenze… Lo spettacolo è stato un grande successo perché il cast in maniera mostruosamente straordinaria è stato capace di descrivere non solo gli eventi ma i sentimenti estremi di cui questo romanzo si nutre: la forza del desiderio, del dolore, della disperazione ed infine della follia di una donna cui è negata la maternità e di un uomo che per amore è in grado di affrontare la pazzia di lei assecondandola fino all’inaccettabile. Bellissimo e poetico. ASSOLUTAMENTE DA VEDERE. Prossimo spettacolo in teatro, sabato 1 e domenica 2 aprile con CLASSE DI FERRO, con Paolo Bonacelli, Giuseppe Pambieri e Valeria Ciangottini, di Aldo Nicolay-regia di Giovanni Anfuso.
Calogero Longo
Teatro Pirandello: Il Casellante di Andrea Camilleri.
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