Il capomafia schiaffeggia uno dei suoi complici. VIDEO

La mafia delle slot machine, 7 fermi tra Licata e Campobello: in carcere pure il reggente e un consigliere comunale – GUARDA IL VIDEO

I militari hanno documentato gli interessi della mafia nel settore delle slot machine, attraverso una società di distribuzione di apparati elettronici da gioco.

Tra i fermati c’è il boss Angelo Occhipinti, 64 anni. Sarebbe il “reggente” della cosca di Licata. Occhipinti in passato è stato condannato per estorsioni aggravate dal metodo mafioso. Secondo gli inquirenti una estorsione sarebbe stata compiuta anche in Germania per lavori edili.

In una intercettazione, il boss Occhipinti parlava del figlio di Totò Riina Giuseppe Salvatore, già processato e condannato per associazione mafiosa: “Davanti a questo ragazzo ci togliamo tutti il cappello”. Le sue parole, intercettate da una microspia degli investigatori, sono inserite in una conversazione tra il capomafia e un uomo d’onore a cui sarebbe stato chiesto in carcere proprio dal rampollo del padrino corleonese di “stuccare” (eliminare ndr) un licatese.

Fermato anche l’ex consigliere comunale di Licata (fino al 2008), Vincenzo Graci: è accusato di essersi rivolto ai boss per avere favori personali.

L’inchiesta è coordinata dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Paolo Guido e dai pm Claudio Camilleri e Gery Ferrara.