Parole chiare, lucide e intrise di tanta umanità, quelle rilasciate, nei giorni scorsi, da Devis Cagnardi, head coach della Fortitudo Agrigento, sull’emergenza Coronavirus e sulla lockdown del campionato.
L’ultima volta che lo abbiamo visto alla guida tecnica dei biancazzurri risale allo scorso 28 febbraio, in occasione dell’amichevole disputata al PalaMoncada contro il Green Basket Palermo.
All’epoca, – sembra passata un’era geologica – il calendario, pur con qualche slittamento, prevedeva ancora l’ultima partita di regular season, in trasferta, contro la Bertram Tortona.
Nulla lasciava presagire quello che sarebbe accaduto nel breve volgere di pochi giorni e, man mano che l’epidemia si propagava, tutti i campionati professionistici venivano sospesi fino al 3 aprile.
Il bilancio conseguito dal tecnico bresciano, fino a quel momento, certificava sedici partite vinte in regular season con il record di dieci vittorie casalinghe consecutive (12/13 totali) e il secondo posto in classifica nel Girone Ovest a quota 32 punti pur con una partita da recuperare.
Schietto come sempre, Cagnardi si unisce all’accorato appello che, in questi giorni difficili, abbiamo sentito dai nostri governanti: “il futuro di tutto il paese è congelato, abbiamo il dovere di fare ogni cosa nelle nostre possibilità per migliorare la situazione o meglio per non peggiorarla, a qualcuno è richiesto di rimanere a casa e rispettare le consegne igienico sanitarie, altri con differenti ruoli e competenze stanno mantenendo vivo il nostro paese, penso a tutti gli operatori della sanità ma anche agli operai, impiegati e commercianti che continuano a lavorare in condizioni difficili e pericolose e per questo li ringrazio.”
Sulla stagione della Fortitudo Agrigento interrotta sul più bello, il coach, in controtendenza rispetto ad alcuni suoi colleghi, mostra segnali di ottimismo aprendo uno spiraglio alla possibilità di ripresa dell’attività agonistica: “Difficilmente il campionato potrà tornare alla normalità, ma credo che nel rispetto della situazione e delle conseguenti normative si possa, una volta rientrata l’emergenza, terminare la stagione e dare agli appassionati uno sfogo dopo tanta paura e sofferenza, sicuramente modificando la formula e proseguendo l’attività oltre i tempi soliti prestabiliti, ovviamente questo è un auspicio che contempla una buona dose di ottimismo.”
Tuttavia, nonostante l’attività sul campo si sia interrotta, il coach continua a programmare il lavoro della squadra in modalità remoto, tenendosi in costante contatto con tutto lo staff tecnico e con il D.S. Christian Mayer: “Ai miei giocatori do dei lavori fisici specifici in base a ruolo e caratteristiche, mentre dal punto di vista tattico inviamo loro dei video che riguardano la nostra idea di pallacanestro e le regole per svilupparla, con l’obiettivo di tenerli focalizzati per quanto possibile e con la speranza di ritrovarli in campo”.
Ovviamente un pensiero è rivolto anche alla sua terra natia, a quella provincia di Brescia in cui Cagnardi è nato e vissuto e che sta vivendo ore tragiche: “È un argomento delicato, non mi piace parlare della mia vita privata ma la situazione è difficile se non drammatica in quelle zone”. […] Non c’è apprensione, cerco invece di fare quel poco che è nelle mie possibilità continuando a lavorare da casa e provando, seppure in lontananza a coltivare il rapporto e a gestire le problematiche della mia famiglia”.
Le ultime parole sono di elogio per l’impegno profuso dal presidente Moncada per fronteggiare l’emergenza da contagio da Covid-19 ad Agrigento: “Grazie al suo sostegno economico (100.000 euro donati all’ospedale San Giovanni di Dio per l’acquisto di apparecchiature mediche, N.d.R.) e all’impegno sociale, il presidente mostra grande attaccamento alla sua terra e un approccio quasi del tutto scomparso verso la vita che deve essere motivo di ispirazione”.
Michele Bellavia