“In un giorno amaro per l’Italia con l’approvazione del Decreto Cutro alla Camera dove il governo ha apposto la fiducia per far passare il provvedimento”. Lo dice il deputato IdaCarmina del M5S che è riuscita a far approvare un ordine del giorno che impegna il governo a riconoscere un sostegno economico ai Comuni coinvolti dai flussi migratori e della prima accoglienza per alleviare le difficoltà oggettive nel gestire la macchina organizzativa e degli aiuti verso popolazioni che scappano da guerre e da crisi economiche.
“Il Decreto Cutro riporta l’Italia grazie al Governo Meloni indietro nel tempo- dice Carmina- un decreto che non solo non eliminerà l’immigrazione clandestina e i flussi ma che anzi porterà ancora maggiore instabilità.
Abrogare la protezione speciale per i migranti è un principio che lede le norme universali del diritto alla vita e vuole trasformare l’Italia da uno Stato di accoglienza e solidaristico, invece a forme di repressione che saranno un boomerang anche alla luce delle stragi che abbiamo visto ultimamente vedi Cutro. Tra l’altro nel Decreto – continua- non c’è alcuna apertura all’ampliamento di flussi regolari per motivi di lavoro, quindi non sarà un provvedimento repressivo a bloccare gli sbarchi e questo sarà riscontrabile nei mesi estivi. Sono riuscita e non è poco in questo caos generale della maggioranza a far approvare un odg che impegna il Governo a riconoscere un sostegno economico ai comuni coinvolti in misura considerevole all’accoglienza e alla gestione e al peso dei flussi migratori.
Tra i comuni siciliani ricadono in questa casistica: Lampedusa e Linosa, Porto Empedocle, Siculiana, Caltanissetta , Pantelleria, Trapani , Pozzallo , Augusta e Messina.
E’ un atto doveroso- afferma ancora Carmina- verso quelle comunità e primi cittadini che devono barcamenarsi in situazioni di assoluta criticità e che subiscono l’impatto dell’accoglienza.
Tra l’altro si deve sanare un vulnus legislativo che non prevede che per l’allocazione dei siti Cpr (Centri di permanenza per il rimpatrio), la competenza è in carico al Presidente della Regione con il Ministero dell’Interno e del Mef e non ai Sindaci che devono sottostare a scelte dall’alto e spesso illogiche e che non rispettano criteri di territorialità e omogeneità.
Per questo ho evidenziato al Parlamento e ai colleghi onorevoli di maggioranza tra questi anche i numerosi primi cittadini che siedono a Palazzo Montecitorio affinchè si ottenga dal Governo che anche i Sindaci possono partecipare alla decisione su dove allocare il Cpr.”