“I ragazzi del Martin Luther King” in scena al Teatro S. Francesco di Favara con il musical “Gli esclusi”

Il Gruppo Teatro “I ragazzi del Martin Luther King”, a 5 anni dal successo del musical “Non abbiate paura!”, ritorna con nuovi attori, nuovi cantanti, nuovi ballerini, nuovi straordinari talenti, una nuova produzione… ma con lo stesso entusiasmo, con il medesimo impegno, con un analogo percorso di crescita umana e artistica. E dopo il successo nel corso dell’Open day del Liceo M. L. King di Favara tenutosi il 16 gennaio di quest’anno e il grande consenso riscosso al Concorso Internazionale “Uno, nessuno e centomila”, dove si è aggiudicato il Premio speciale “Creatività”, la versione integrale del musical GLI ESCLUSI, che vede il coinvolgimento di ventidue alunni in veste di cantanti, attori e/o ballerini, nonché tecnici, assistenti e truccatori, va in scena al Teatro San Francesco di Favara, martedì 28 maggio alle ore 20,30 (matinèe per le scuole ore 09,30). Il musical “Gli esclusi” nasce da una contaminatio tra due romanzi lontani nel tempo e nello spazio, “L’esclusa” di L. Pirandello e “Notre Dame de Paris” di V. Hugo (quest’ultimo trasformato di recente in un celebre musical con le musiche e i testi italiani di Riccardo Cocciante), contaminatio che ha origine da una sovrapposizione tra le due eroine dei romanzi, Marta Ajala e la zingara Esmeralda, individuate come metafora dell’ingenua purezza femminile calpestata e ingiustamente calunniata dagli uomini che dicono di amarle e poi dalla gente che, “sentendosi come Gesù nel tempio”, ne determina l’ESCLUSIONE dalla società. A condividere con la donna la condizione di “ESCLUSO” nel nostro musical è il gobbo campanaro della Cattedrale, Quasimodo, un giovane deforme di origine zingara divenuto sordo (e, di conseguenza, muto) per l’incessante rumore cui è esposto, il quale subisce le conseguenze sociali del suo aspetto fisico e della sua diversità, provando tuttavia sentimenti molto più umani e sinceri della maggior parte dei personaggi che lo circondano. “ESCLUSA” è, altresì, tutta la comunità degli zingari, che vivono “separati” dal resto della società “civile” in una vasta zona periferica che viene chiamata la “Corte dei miracoli”. La contaminatio tra i due romanzi abbraccia quindi altri significativi testi pirandelliani, da “Il berretto a sonagli” a “Enrico IV”, da “Uno nessuno centomila” a “Il fu Mattia Pascal”, utilizzati per dar voce ai pensieri e agli stati d’animo dei personaggi di Hugo senza volerli snaturare ma, al contrario, svelandone risvolti sicuramente connaturabili ai loro caratteri e alle loro vicissitudini, a dimostrazione dell’assunto che la condizione esistenziale dei personaggi pirandelliani, così mirabilmente rivelata dalla mente e dalla penna del nostro premio Nobel, è sì legata ad un contesto storico e culturale ben definito ma, al contempo, vive fuori dal tempo, dallo spazio e dalla storia, vera nel primo ‘800 a Parigi come è vera e attuale oggi in qualunque luogo. Il titolo e il tema sono stati scelti per individuare nell’ INCLUSIONE del diverso, sia esso donna, disabile, extracomunitario, omosessuale, debole, povero o semplicemente chi la pensa in maniera diversa da noi, il valore fondante della nostra società, il valore caratterizzante della nostra umanità. Educare all’inclusione, all’accoglienza, all’integrazione, alla solidarietà, al rispetto e all’amore per la diversità si configura dunque come il compito primo della scuola, ciò che tutti i nostri ragazzi devono imparare ad interiorizzare per diventare uomini e donne migliori, capaci di rendere migliore questo nostro mondo. Se volete un consiglio spassionato: non perdetelo assolutamente!!! Biglietti in prevendita presso la Cartolibreria di Giovanna Crapanzano, via Poliziano, Favara €4,00.