I giovani finiscono la scuola e fuggono altrove, Agrigento con i tassi più consistenti di emigrazione

“Lo spopolamento e la scomparsa dei servizi essenziali restano un tasto dolente per l’Italia dei borghi Tremila Comuni, in Italia, sono a rischio desertificazione. Dove non si produce ricchezza la gente non può più vivere, allora lo Stato smantella servizi ritenuti “inutilmente costosi” come ospedali, punti nascita e uffici. Non si provvede più alla manutenzione delle infrastrutture (quando ci sono) e i giovani, terminato il ciclo scolastico, fanno le valigie per trovare lavoro altrove. A presidiare il territorio rimangono solo gli anziani, finché campano. Così si perdono tradizioni e identità locali. E muoiono i luoghi. È il fenomeno dello spopolamento che, accompagnato dall’ invecchiamento, interessa i piccoli centri soprattutto del Sud e delle Isole, ma anche larghe sacche montane nel Centro e nel Nord della Penisola penalizzate da isolamento o da gravi calamità naturali come il terremoto o i dissesti idrogeologici.

Una legge del 2017, la 158, la “salva borghi” prevede misure per il sostegno e la valorizzazione dei piccoli Comuni, favorendo la riqualificazione e il recupero dei centri storici. A tutt’ oggi però non sono stati ancora approvati dal governo giallo-verde i decreti attuativi che consentirebbero di utilizzare le risorse disponibili: 160 milioni di euro fino al 2023. «Serve una rivoluzione culturale – commenta Massimo Castelli, sindaco di Cerignale, nel Piacentino, e coordinatore Anci Piccoli Comuni -, alle spalle delle grandi città abbiamo un “Ovest” da riscoprire». E fa un appello: «La legge ha aperto un hotel a venti piani: ci fanno prendere l’ ascensore o le scale per salire? Ora è necessario trovare soluzioni per superare l’ impasse attuale, dalla flat tax territoriale a nuove infrastrutture tecnologiche». Così si legge oggi sul quotidiano Avvenire che riporta anche “un rilevamento Anci su dati Istat, dal 1971 al 2015 sono 115 le municipalità che hanno registrato un esodo dei residenti superiore al 60%. Le province con i tassi di emigrazione più consistenti si trovano nel Nord (Bolzano, Vicenza, Mantova, Imperia e Trieste) e in Sicilia (Agrigento, Catania, Caltanissetta ed Enna)”. (9Colonne)