La Procura generale di Palermo ha chiesto la conferma del verdetto di primo grado, 23 anni di reclusione, nei confronti di Salvatore Gioacchino Sedita, il trentasettenne di Racalmuto che nel giorno di Santa Lucia di tre anni fa ha ucciso i genitori, Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, con numerosi colpi di mannaia nella loro abitazione. L’accusa ha chiesto anche altri tre anni da scontare in una residenza sanitaria che accoglie gli autori di delitti efferati affetti da disturbi mentali.
Il processo è in corso di svolgimento davanti la prima sezione della Corte di Appello di Palermo, presieduta dal giudice Fabio Gulotta. Il prossimo 18 dicembre è attesa la sentenza. Salvatore Gioacchino Sedita ha evitato prima l’ergastolo e poi un pena maggiore di 25 anni perché riconosciuto affetto da infermità di mente tale da scemare grandemente senza però escludere la sua capacità di intendere e volere. Così come confermato dall’esito dell’ultima perizia psichiatrica. Il 37enne ha massacrato i genitori, uccidendoli con 47 colpi di mannaia.
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