Era accusato di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali aggravate, e stalking, nei confronti della moglie quarantenne. G.D.D., 43 anni di Licata, è stato assolto dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino. I fatti sarebbero accaduti in un arco temporale dal 2012, e fino al 2018, tra Campobello di Licata e Licata. Accolte le tesi proposte, nella sua arringa, dal legale difensore dell’imputato, l’avvocato Fabio Calogero Inglima Modica, tra le quali, non vi è stata abitualità, per cui non si è configurato il reato all’articolo 612 bis, atti persecutori.
Negli anni, a causa della sua gelosia morbosa, l’uomo avrebbe ripetutamente maltrattato la moglie, picchiandola con schiaffi e pugni, e più volte offendendola, ingiuriandola e minacciandola di morte. Non solo violenze nei confronti della moglie, ma avrebbe giocato alle macchinette sperperando tutti i soldi del nucleo familiare.
Nel maggio del 2016, e stessa scena ai primi mesi del 2017, l’uomo, in occasione di litigi per motivi di gelosia dovuti a presunti sguardi, che la donna aveva ricevuto nel corso delle passeggiate nella strada principale, e vicino ad un bar di Licata, nel primo caso ha strappato i vestiti di dosso alla donna, strattonandola violentemente , nel secondo l’ha percossa con pugni e schiaffi, poi prendendo alcuni vestiti della vittima, e li ha buttati ritenendo fossero troppo provocanti.
Nel giugno del 2018 ha ordinato alla stessa di consegnare la somma di 700 euro ad una donna, per saldare un debito, che lo stesso aveva contratto, minacciandola che altrimenti l’avrebbe ammazzata. Finito a processo, la presunta vittima si è costituita parte civile. L’avvocato Inglima Modica ha fatto emergere come la stessa non si era mai fatta refertare in ospedale.