“Esiste un vizio parziale di mente ma la capacità di intendere e volere è grandemente scemata”. Lo psichiatra Osvaldo Azzarelli ha illustrato in aula la perizia psichiatrica nei confronti del ventiseienne di Favara, accusato di aver abusato sessualmente di due suoi nipotini tredicenni. L’avvocato Annalisa Russello, difensore dell’imputato, ha chiesto di introdurre nuova documentazione proveniente da strutture pubbliche che certificherebbero l’esistenza di un vizio totale che andrebbe a incidere sulla valutazione della posizione processuale dell’imputato.
Il processo è in corso di svolgimento davanti il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo, con il giudizio abbreviato. L’udienza è stata aggiornata all’11 giugno per esaminare la documentazione che la Procura non vuole acquisire. I genitori dei due minorenni si sono costituiti parte civile. I gravissimi fatti sarebbero avvenuti tra le fine di giugno e i primi di luglio dell’anno scorso.
Tutto quanto è venuto alla luce per caso. Il trentacinquenne, infatti, era intercettato nell’ambito di un’altra indagine e le conversazioni sono state sentite dai carabinieri del Comando provinciale di Agrigento, che avevano nascosto una cimice nell’auto dove sarebbero state consumate le due violenze. I minori, sentiti durante l’incidente probatorio con l’ausilio di una psicologa, hanno poi confermano tutto al giudice. Il 26enne deve rispondere di violenza sessuale aggravata dalla minore età delle vittime.
Segui il canale AgrigentoOggi su WhatsApp
