LICATA. Il difensore centrale mancino, licatese, Giuseppe Filì, è stato ingaggiato dal Milan e spicca il volo verso la serie A.
Filì, 18 anni, nelle ultime due stagioni in serie B con il Trapani, in serata ha firmato un triennale con il club rossonero, una delle squadre con maggiori titoli al mondo. Giuseppe Filì è cresciuto nella scuola calcio della Santa Sofia Licata.
Ha iniziato a 5 anni, con i Piccoli Amici e, passando per i Primi Calci, i Pulcini, gli Esordienti, i Giovanissimi e gli Allievi, ha fatto tutta la trafila. Calcisticamente è cresciuto con Tonino Pinto e per una stagione, negli Allievi con cui ha vinto il campionato regionale, è stato allenato da Maurizio Ortugno.
Due stagioni fa la società licatese lo ha ceduto al Trapani, dove è diventato subito protagonista nella formazione Primavera, per poi passare nella rosa della prima squadra. A più riprese è stato convocato per la formazione maggiore che ha disputato la serie B.
Ora il grande salto in serie A, in uno dei club che hanno fatto la storia del calcio italiano: il Milan.
“Siamo orgogliosi – è il commento di Antonio Mulè, direttore della Santa Sofia Scuola Calcio d’Elite – del cammino di Giuseppe Filì nel mondo del calcio. Lo abbiamo visto crescere piano piano, ne abbiamo apprezzato il carattere, la personalità, la determinazione. E con il passare degli anni abbiamo visto in lui il talento calcistico. Ora è approdato al Milan: gli facciamo i nostri migliori auguri”.
Giuseppe Filì si ispira a Gattuso per la grinta, a Chiellini e Tiago Silva per il ruolo, ma l’ispirazione più grande per lui viene dalla sua famiglia. Non è da tutti avere una famiglia che ti sostiene e ti supporta in quello che fai, ma per lui la famiglia significa tanto. I suoi genitori (mamma Beatrice) e il fratello (Valerio) lo seguono spesso, ma chi cerca di esserci sempre, non perdendosi mai una gara, che sia in casa o in trasferta, è papà Dario. C’era anche a Lecce, il 23 novembre del 2019, quando Giuseppe ha siglato il gol vittoria dell’1 a 2, peraltro, unica rete finora del suo campionato. Un’esultanza particolare, un momento indimenticabile, quel numero 5, con la maglia granata del Trapani che corre verso la tribuna, indicando l’unico uomo in piedi che esulta, in mezzo a tanti altri con lo sguardo basso, suo padre. Il bello del calcio.

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