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Home » top2 » Giuli snobba Agrigento 2025: fuga dalla Capitale della Cultura?

Giuli snobba Agrigento 2025: fuga dalla Capitale della Cultura?

11 Giugno 2025
in top2, Agrigento2025, Cultura
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PALERMO – Il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, ha presentato il suo libro Antico presente. Viaggio nel sacro vivente a Palermo, evitando Agrigento, attuale Capitale Italiana della Cultura 2025. Una scelta che ha sollevato interrogativi e alimentato polemiche, in un contesto già segnato da tensioni sulla gestione dell’evento.

Durante la presentazione, Giuli ha difeso l’operato della Regione Siciliana, sottolineando che, nonostante alcune criticità, la situazione non è fuori controllo. Ha ribadito che la Regione ha svolto un grande lavoro e che il ministero è in contatto costante con le autorità locali per monitorare l’organizzazione.

Tuttavia, il Partito Democratico ha espresso forti dubbi sulla gestione dell’iniziativa, accusando il ministro di proteggere amministratori “amici” e di non affrontare le reali problematiche che affliggono Agrigento. La deputata Giovanna Iacono, componente della commissione Cultura della Camera, ha annunciato una nuova interrogazione parlamentare per garantire trasparenza e verificare l’effettivo utilizzo dei fondi pubblici.

La scelta di Palermo come sede della presentazione del libro, invece di Agrigento, ha sollevato ulteriori domande sulla volontà del ministro di prendere le distanze dalle polemiche. Agrigento, che avrebbe dovuto vivere un anno di celebrazioni e rilancio culturale, si trova ora al centro di un acceso dibattito politico e istituzionale. La Regione e il Ministero della Cultura dovranno chiarire il futuro dell’iniziativa e garantire che i fondi vengano utilizzati in modo efficace e trasparente.

La deputata dem chiede al ministro “di smetterla con le giustificazioni politiche e di impegnarsi piuttosto nel far lavorare i propri uffici affinché venga verificato l’utilizzo dei fondi pubblici destinati a questa iniziativa. Se così non fosse, ci troveremmo davanti a una responsabilità istituzionale grave”.

La presa di posizione arriva mentre crescono i malumori anche tra gli operatori culturali locali, sempre più critici verso la gestione di un evento che avrebbe dovuto segnare un punto di svolta per la città dei Templi e che invece, secondo l’opposizione, rischia di trasformarsi in un’occasione mancata.

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