Storica per quello che è avvenuto nel pomeriggio di ieri in Cattedrale, cioè l’Ordinazione Episcopale di don Alessandro Damiano, presbitero della Chiesa di Trapani, che lo scorso 30 aprile era stato ufficialmente nominato da Papa Francesco arcivescovo-coadiutore con diritto di successione, del nostro don Franco Montenegro.
Una situazione, quella che si è adesso creata con due vescovi, intanto beneaugurante e sicuramente benefica per il prosieguo del lavoro pastorale, in quanto il nuovo vescovo è destinato a succedere all’altro.
Una situazione non proprio ordinaria, e perciò sottolineata dallo stesso don Franco, il giorno stesso del primo annuncio, quando ha tenuto a precisare: “Quanto avviene l’ho voluto io…sono stato io a parlare con il Santo Padre, dicendogli di avere un vescovo coadiutore per potere continuare il lavoro pastorale alla mia scadenza quando andrò via”.
E guardando avanti, due date, quella del 30 aprile, memoria di S. Pio V (1504-1572), che nel suo tempo tanto si adoperò per la riforma della Chiesa sulle direttive del Concilio di Trento, e quella del 5 settembre, (nei cui vespri inizia la solennità della consacrazione della nostra Cattedrale), ogni anno resteranno particolarmente segnate nel nostro calendario diocesano, dato che don Alessandro sarà il pastore della Chiesa Agrigentina, quando don Franco lascerà il suo servizio.
Una cerimonia sobria e nello stesso tempo solenne, quella di ieri nella cornice della maestosità unica della nostra Cattedrale; una celebrazione presieduta dal nostro don Franco Montenegro, arcivescovo ordinante principale, con accanto due vescovi conconsacranti, S. E. Mons. Pietro Maria Fragnelli e S.E. Mons. Giuseppe Mani.
Una cerimonia durata ben oltre due ore, con la presenza anche di tutti i Vescovi della Sicilia, tra cui anche l’amato Vescovo emerito di Agrigento, Mons. Carmelo Ferraro, che nel maggio 2008, ritiratosi per raggiunti limiti di età, nella sua città natale S. Croce da Camerina, prossimamente, il 12 settembre, compie la veneranda età di 88 anni; durante i venti anni di episcopato agrigentino del quale – ricordiamo – è avvenuta la storica visita del Papa S. Giovanni Paolo II nel maggio del 1993 in Agrigento; e poi nell’anno 2000, nel piano del riordino delle diocesi, Agrigento fu dallo stesso Papa dichiarata sede arcivescovile e metropolitana, con suffraganee le diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina.
Tra i Vescovi emeriti, presente anche il nostro Mons. Ignazio Zambito per 28 anni vescovo di Patti, dal 1989 al gennaio 2017, quando anche lui, al compimento esatto dei 75 anni, ritiratosi per raggiunti limiti di età, vive nella sua S. Stefano Quisquina, dove è nato nel 1943; svolgendo, quando è necessario, – come risponde a chi glielo chiede – semplicemente le mansioni di “vice parroco”.
Tante poi in Cattedrale le autorità civili e politiche ieri presenti delle due province di Trapani ed Agrigento, unitamente a molti Sindaci con la fascia.
La Cattedrale risultava gremita in tutti i posti disponibili, compatibilmente con la situazione di pandemia-coronavirus. Mentre tanti altri, fuori la Cattedrale, hanno dovuto seguire la cerimonia dallo schermo gigante ben visibile dalla Piazza antistante don Minzoni e dalla via Duomo, e tantissimi altri, data la necessaria restrizione, hanno preferito seguire da casa tutto attraverso i vari social che trasmettevano in diretta.
Particolarmente significativo ed emotivamente coinvolgente, il momento della litania dei Santi durante il canto della quale don Alessandro Damiano stava steso con la faccia a terra, (così come avviene per l’Ordinazione diaconale presbiterale) , a cui poi è seguita l’imposizione delle mani anzitutto da parte dell’arcivescovo ordinante principale, don Franco Montenegro, ed a seguire da parte dei due Vescovi conconsacranti, e quindi di tutti i vescovi presenti, che poi assieme pregano Dio con queste parole: “O Padre, che conosci i segreti dei cuori, concedi a questo tuo servo, da te eletto all’episcopato, di pascere il tuo santo gregge e di compiere in modo irreprensibile la missione del sommo sacerdozio”.
Come pure molto simbolico e significativo il momento quando il libro dei Vangeli, durante la preghiera consacratoria viene tenuto aperto sul capo dell’eletto, al quale poi viene consegnato l’anello, segno del legame intimo e sponsale con la Chiesa che gli viene affidata.
Tra i presenti fisicamente, numeroso il gruppo proveniente dalla diocesi di Trapani, dal cui clero, come abbiamo detto, proviene Don Alessandro.
Il quale, nato proprio nel capoluogo nel 1960, è stato pure ivi ordinato presbitero nella Cattedrale San Lorenzo nel 1987. E quest’anno, con alle spalle 33 anni di presbiterato, dopo avere perfezionato gli studi nella facoltà teologiche di Roma, ed avere ricoperto parecchi incarichi pastorali in diocesi, in diverse parrocchie come parroco, nella Curia trapanese come Vicario giudiziale e quindi, negli ultimi anni, anche come Vicario Generale, è stato chiamato da Papa Francesco a servire la Chiesa Agrigentina.
La celebrazione è iniziata con un indirizzo di saluto del Vescovo di Trapani, S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, al quale subito seguiva il benvenuto da parte del nostro arcivescovo-metropolita Card. don Franco Montenegro, che presiedendo la concelebrazione, prendeva poi ancora la parola per l’omelia.
In questi interventi molti gli spunti di riflessione di carattere anzitutto teologico sul servizio del Vescovo, unitamente a tanti flash di carattere sociologico-pastorale, che sarebbe assai lungo dettagliatamente riferire, invitando a farlo attraverso la lettura dei testi completi che l’Ufficio-stampa della Curia non mancherà – come al solito – di pubblicare per intero.
I due vescovi di Agrigento e di Trapani, Montenegro e Fragnelli, hanno mostrato di conoscere la situazione siciliana ed agrigentina, così come alla fine lo stesso neo-vescovo Mons. Damiano. Che ringraziando tutti per la presenza, con particolare riferimento alle autorità convenute, di Agrigento e di Trapani, non ha mancato contemporaneamente di far capire di conoscere già il tessuto sociale agrigentino. Dove, in un contesto di particolari bellezze naturali ed artistiche, sono presenti diverse irrisolte problematiche religiose, sociali ed umane, con paesi che si spopolano sempre più, in una continua emorragia di giovani, costretti a emigrare perché non trovano una stabile e dignitosa occupazione.
Insomma, non potendo ancora dilungarci, diciamo che davvero c’è tanto lavoro da fare, tante importanti relazioni da intessere con i sacerdoti e con le varie Comunità.
Non mancherà a don Alessandro l’affetto e la collaborazione ! con tanti, proprio tanti auguri di buon lavoro, da parte di molti laici e di tutti i sacerdoti.
Come pure – (perché non dirlo ?) – da parte dei mezzi di comunicazione sociale, tra cui l’intera famiglia, direzione e redazione, di questa nostra testata giornalistica on line Agrigento-Oggi.
Auguri, Eccellenza don Alessandro.
Avanti nel nome del Signore ! avanti procedendo, secondo il suo motto “in unità di spirito, nel vincolo della pace”.
La Madonna, di cui Lei è tanto devoto, sarà la mamma che ci guiderà in questo cammino.
Diego Acquisto
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