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Home » L’angolo di don Diego » Gioie e dolori in terra agrigentina…. ed a Favara festa grande..

Gioie e dolori in terra agrigentina…. ed a Favara festa grande..

Redazione Di Diego Acquisto
9 Ottobre 2019
in L’angolo di don Diego
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Gioie e dolori in terra agrigentina…. ed a Favara festa grande per MADRE MARGHERITA  che compie 100 anni

 

Una terra segnata da intense gioie spirituali e da atroci sofferenze quella agrigentina, dove ancora plasticamente rimbalza a Lampedusa il dramma epocale di oggi, con l’ultimo spaventoso naufragio di disperati. Proprio sempre  così !  Tragedie fisiche  e gioie spirituali, a cui  però la nostra terra è in qualche modo da tempo quasi abituata, anche se non con la grave drammaticità degli ultimi tempi.

Ed ancora in questo momento da parte di tutti si guarda angosciati a Lampedusa ed a darne testimonianza, toccando con mano ancora la spaventosa  situazione, è lo stesso nostro Pastore Card. don  Franco Montenegro che lo vive  con la sua particolarissima  e raffinata sensibilità.

Il Quale, dopo il momento di grande, intensa  gioia spirituale in una Cattedrale gremita da oltre duemila fedeli per l’Ordinazione Presbiterale di  cinque giovani, durante la quale comunque la tragedia in corso e l’aveva anche  ricordata,  subito dopo è volato a Lampedusa per accogliere, pregare e benedire le numerose  anonime salme recuperate, segnate solo da un numero, mentre continua ancora in mare la ricerca di altri possibili cadaveri.

Particolarmente significative le parole semplici e profonde di don Franco ““Non sono morti per caso. Il Crocifisso si identifica con questi morti a mare. Quando Gesù è morto sulla croce non ha detto ‘grazie’ al Padre ma ha chiesto ‘perché?’. Anche questi nostri fratelli hanno chiesto perché”.

E quest’ultimo “perché” interroga la coscienza del mondo, di tutti noi  anche in questa terra agrigentina segnata da sempre da tante sofferenze, e non solo da morti tragiche e violente, ma anche dallo stillicidio di tanti, troppi suoi figli costretti a lasciare questa loro terra in cerca di lavoro al Nord Italia, all’estero o addirittura, negli ultimi tempi con imprevista frequenza,  anche fuori dall’Europa.

Ed in questo scenario, mentre i mass media parlano di questi contraddittori momenti  e sentimenti che segnano la terra agrigentina, l’attenzione si volge a Favara, alla grande statua del Cristo Redentore con le braccia spalancate in gesto di accoglienza,  che domina la Collina Belvedere, dove sorge il grande edificio del Seminario Vescovile Minore. Che da oltre trent’anni, terminato quel servizio, è stato preso in carico dalla Comunità Cristiani nel Mondo, la cui fondatrice, MADRE MARGHERITA RIOLO, che proprio domani 10 ottobre,  compie felicemente 100 anni.

Fervono intanto i preparativi ed una Santa Messa solenne sarà concelebrata nel pomeriggio alle ore 18, per ringraziare il Signore del dono di una donna forte e di tenacia non comune. Sicura la presenza dell’arcivescovo emerito Mons. Carmelo Ferraro, mentre per ovvi motivi appare  incerta quella del Cardinale don Franco.

  Madre Margherita, come da tempo viene abitualmente chiamata,  dotata di particolari carismi, oltre ad essere la  fondatrice della “Comunità Cristiani nel Mondo”  e delle  “Discepole del Redentore“, durante queste anni ha avviato  alcune benemerite attività di carattere sociale nei locali di Favara, mentre la Comunità  oltre che  a Roma, da un bel po’ di anni opera ad IPOGOLO in Tanzania, dove sta sorgendo una fiorente Comunità con tante novizie e postulanti del luogo, in questo paese dell’Africa orientale, dove, per interessamento di don Saverio Pititteri,  sono pure in corso anche lavori nuovi locali, al fine di  potere meglio  soddisfare  il desiderio di evangelizzazione di tante famiglie e tanti  ragazzi di questa terra di missione.

Per tutto….per  l’Ordinazione  dei 5 nuovi  Presbiteri, per  l’impegno missionario della Comunità Cristiani nel Mondo, per  la fausta ricorrenza dei cento anni di Madre Margherita,  mentre si prega e si soffre  per l’ennesima  tragedia di Lampedusa,  l’arcidiocesi agrigentina e Favara in particolare, accogliendo il drammatico “Perché” del Crocifisso, davvero sentono comunque il bisogno di dire un grande, proprio grande “DEO  GRATIAS et MARIAE” !

 

Diego Acquisto

 

 

 

 

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