Dovrebbe esserci anche il presidente della Regione siciliana, Nello Musumeci, sabato prossimo, 30 ottobre, al teatro Pirandello di Agrigento per partecipare all’incontro organizzato dalla rete delle professioni tecniche della provincia. Al centro del convegno il tema “Infrastrutture: quale futuro per la provincia di Agrigento e per la Sicilia centromeridionale?”.
Dopo i saluti del sindaco Miccichè e del prefetto Maria Rita Cocciufa e l’apertura dei lavori a cura di Rino La Mendola, previsti gli interventi di Giancarlo Cancelleri sottosegretario di Stato al Ministero delle Infrastrutture e Mobilità, del presidente della Regione, Nello Musumeci, e di Marco Falcone, Assessore alle Infrastrutture e alla Mobilità. Invitati a partecipare al dibattito politico, previsto alle 12:30, la deputazione agrigentina, europea, nazionale e regionale e i rappresentanti di enti e associazioni che hanno patrocinato l’evento. La chiusura dei lavori, moderati dal giornalista di Tg5 Carmelo Sardo, è affidata ai presidenti degli Ordini e dei Collegi della Rete delle Professioni Tecniche che daranno lettura, commenteranno e approveranno il manifesto del convegno. I professionisti agrigentini chiedono allo Stato e alle Regioni “l’impegno a lavorare all’unisono, al di là di ogni colore politico, affinché sia varato un nuovo piano speciale di investimenti per il rilancio della Sicilia, con particolare riferimento al territorio centro meridionale dell’Isola penalizzato da un grave gap infrastrutturale e dai mancati investimenti del PNRR”. Nello Musumeci, nei giorni scorsi, in occasione di un incontro con i sindacati che si è svolto a Palazzo Orléans, a Palermo, aveva annunciato l’attivazione di un fondo di progettazione da 15 milioni di euro a favore dei Comuni e delle ex Province. Uno strumento per favorire la redazione dei progetti in vista della nuova programmazione comunitaria 2021-2027 e delle risorse residue del Pnrr non impegnate da Roma. “Faremo fronte, così- aveva detto Musumeci- alla carenza di risorse interne negli uffici tecnici degli enti locali. Cominceremo dal settore idrico e irriguo perché il tema dell’acqua per noi è serissimo”.