Si sono tutti avvalsi della facoltà di non rispondere i cinque indagati raggiunti dalla misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di residenza con prescrizioni nell’ambito di un’inchiesta su un’associazione a delinquere specializzata nei furti di pregiate maioliche prodotte tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 da diverse palazzi storici, ville e scuole siciliane di ceramica. Gli interrogatori di garanzia si sono tenuti davanti il Gip del Tribunale di Sciacca, Antonino Cucinella.
Le cinque persone coinvolte sono: Vincenzo e Mario Di Benedetto, di 72 e 36 anni, padre e figlio di Sciacca; Marco Gambino, 35 anni di Sciacca; Giuseppe Mancia, 41 anni, di Salemi, e Giovanni Castrofilippo, di Palermo. Il giudice ha confermato per tutti la misura cautelare dell’obbligo di dimora. Gli indagati sono difesi dagli avvocati Giovanni Forte, Francesco Di Giovanna e Salvatore La Vardera. I difensori presenteranno ricorso al Tribunale del Riesame.
L’attività investigativa, diretta dalla Procura della Repubblica di Sciacca, e condotta dai carabinieri prende le mosse dall’arresto a Sambuca di Sicilia di alcuni appartenenti al gruppo criminale, sorpresi, nel febbraio del 2022, mentre rubavano da una villa disabitata numerose maioliche e consentiva un’analisi mirata di alcune denunce di eventi simili presentate dai proprietari di diverse abitazioni di vecchia costruzione, perlopiù disabitate nelle province di Agrigento e Trapani.