A margine dei funerali partecipatissimi di Berlusconi, qualche osservazione fuori dal coro, allargando l’orizzonte.
A leggere sui social quanto viene scritto a commento dei funerali nel Duomo di Milano per Silvio Berlusconi, con una partecipazione così massiccia di popolo senza precedenti, c’è pure chi ipotizza la possibile santificazione se non della Chiesa, almeno immediatamente, almeno quanto prima da parte dello Stato.
A me è venuto subito, quasi spontaneo, rispondere che per tutti è anzitutto necessario praticare un vero e proprio colpo d’ala per valutare correttamente quanto avvenuto; un colpo d‘ala razionale, da parte di tutti . La mia opinione personale è che non si tratta di santificare e la Chiesa sicuramente non lo santificherà mai…proprio MAI ! Questo è proprio sicuro, senza ombra di dubbio. Per lo Stato credo che avverrà lo stesso, anche se non mi sento di dire che ho la stessa certezza, come per la Chiesa.
Perché se si dovesse decidere a votazione, così come quando si va a votare, chissà che cosa uscirebbe alle urne. Per fare un esempio, potrebbe accadere quello che è avvenuto il 25 settembre scorso, quando, a differenza di tutte le altre volte si è capito subito chi andava al Governo.Ed il Governo per la prima volta si è formato subito…Ne è rimasto meravigliato lo stesso Mattarella che lo ha detto.la scelta del popolo è stata chiara e senza equivoci. Dopo dieci anni di governo precedente della stessa forza politica, l’eloquenza dei numeri denunciava un aumento notevole delle diseguaglianze, che cioè i più ricchi si erano arricchiti ancora di più e la fascia della povertà si era contestualmente allargata. E mentre ci siamo, invocando sempre UN COLPO D’ALA per cogliere bene il senso di quanto avvenuto ieri a Milano, a cominciare della stupenda omelia dell’arcivescovo di Milano Delpini, bisogna dire subito che l’arcivescovo ha offerto spunti di riflessione di sapore evangelico in tutte le direzioni. Mettendo subito da parte sull’omelia di appena sette minuti, le osservazioni superficiali di macchiavellismo e/o di furberia politica, c’è invece da riflettere contestualmente, quasi in parallelo, sul richiamo di qualche giorno fa, di Papa Francesco. Che in un messaggio, ha richiamato tutti a “ri-animare l’Europa” con “una visione politica alta”; visione che per i credenti deve comportare l’unità sulle “questioni in cui sono in gioco valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana”. Un invito che Papa Francesco rivolge direttamente anzitutto ai membri del gruppo del Partito Popolare Europeo del Parlamento di Strasburgo. Un messaggio diffuso l’11 giugno dal Policlinico Gemelli; un messaggio ufficiale che porta proprio la data di domenica 11 giugno, domenica del Corpus Domini. E sappiamo come grandi folle di fedeli in questa domenica hanno partecipato alla processione solenne del Corpus Domini, così come avvenuto in tantissime parti d’Italia e del mondo, come anche ad Agrigento, a Favara ed in tutti i Paesi della nostra provincia.Per l’Europa c’è bisogno di una politica alta, dice Papa Francesco; di una politica di unità sui valori etici; “una visione politica alta”, che per i credenti comporta l’unità sulle “questioni in cui sono in gioco valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana”.
Ricordiamo che il Partito Popolare è il primo partito nel Parlamento europeo dal 1999; raggruppa 84 partiti membri provenienti da 43 Paesi, di cui 27 sono membri dell’UE. Un richiamo quello di Papa Francesco, ai “valori etici primari e punti importanti della dottrina sociale cristiana”… che – sempre mette al primo posto il valore della persona umana. Non solo! Il Papa chiede a tutti di pensare alla formazione permanente e parla della necessità di …“….momenti di studio e di riflessione” per “approfondire e confrontarsi sulle questioni eticamente più rilevanti….. una sfida appassionante questa , che si gioca soprattutto al livello della coscienza, e che mette anche in luce la qualità di chi fa politica”. Insomma sembra chiaramente di capire che il politico soprattutto cristiano dovrebbe distinguersi per la serietà con cui affronta i temi, respingendo le soluzioni opportunistiche e tenendo sempre fermi i criteri della dignità della persona e del bene comune.
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