AGRIGENTO. Donne senza reggiseno per Carola Rackete. Si è svolta l’iniziativa #freenipplesday la giornata in cui le donne si liberano del reggiseno mostrando i capezzoli sotto shirt e top proprio come Carola Rackete, la capitana della Sea Watch 3 che recentemente ha creato scalpore presentandosi in Procura, ad Agrigento, con una maglietta nera indossata senza reggiseno. Per questa scelta è stata molto criticata, per quei capezzoli in mostra si è alzato un polverone. “Purtroppo ancora oggi un capezzolo che si intravede dagli indumenti crea scalpore, è questa la triste verità. Per rivendicare il diritto delle donne a vestirsi come meglio credono e come si sentono a proprio agio due studentesse torinesi di teatro, Nicoletta Nobile e Giulia Trivero, hanno lanciato l’iniziativa social #freenipplesday: tutte le donne lascino a casa il reggiseno per un giorno.
“Non vogliamo dare scandalo ma denunciare una violenza che noi troviamo assurda – ha detto Giulia Trivero – in solidarietà con Carola Rackete, oggetto di insulti per non avere indossato il reggiseno durante la sua audizione in procura ad Agrigento. Carola Rakete è stata oggetto di una valanga di insulti beceri per un semplice gesto di libertà femminile che non voleva certo essere offensivo – sostiene. Oggi gli insulti e la cattiva informazione hanno una diffusione immediata e terribile.
Noi cerchiamo di spiegare questo, e se questa è politica, che politica sia. Ce n’è così bisogno. Il nostro mondo – aggiunge Trivero – sta andando sempre più giù. Reti di resistenza e opposizione sono sempre più rare e disgregate. La memoria, lo studio della Storia, si stanno perdendo e le idee, anche le migliori, sempre più raramente si basano su uno spessore reale. In questo contesto un’iniziativa leggera e ironica può facilmente essere presa come espressione di questa vuotezza, ma se ci si sofferma un attimo a pensare, forse, si possono usare i propri strumenti per riflettere sulle tematiche fonde che stanno sotto una piccosa cosa come questa, che non impedisce di portare avanti altre battaglie, anzi, dal mio punto di vista, invita a farlo, anche in una maniera a cui non avevamo pensato: tramite chi ci contesta.
Mi auguro che non si sia così ingenui da ridurre l’agire politico di una persona a un evento creato sui social che è diventato virale. Dieci anni fa, quando come adolescente crescevo e creavo la mia identità, le cose era un poco diverse. Sono grata e consapevole di essere stata più fortunata di chi si trova ad avere sedici anni ora, in un momento in cui diventa difficilissimo trovare dei contraddittori validi che ci permettano di capire quale vogliamo che sia il nostro posto nel mondo”. Alla campagna, spiegano le due promotrici, stanno aderendo anche numerosi uomini, che indosseranno il reggiseno o praticheranno un foro sulla maglietta all’altezza del capezzolo. Sui social sono apparse le prime foto con l’hastag #freenipplesday, in cui molte donne di tutte le età mostrano il seno sotto top e magliette che rivelano l’assenza dell’intimo e in alcune sono ben visibili i capezzoli che tanto hanno creato scandalo dopo l’apparizione di Carola Rackete in procura.
Non solo donne, anche molti uomini sostengono l’iniziativa postando foto con reggiseni o in cui indossano magliette bucate all’altezza dei capezzoli. Nei post delle donne che hanno aderito all’iniziativa qualcuna protesta rivendicando la libertà di essere e indossare ciò che si preferisce, qualcuna scrive: “Noi donne siamo bellissime come siamo, e siamo libere di sentirci felici e perfette come vogliamo. Non è un reggiseno a dover dire che siamo donne. Non è un reggiseno a dover confermare che siamo serie”, attirando l’attenzione su ciò che il reggiseno rappresenta e sul fatto che spesso venga considerato un indumento che reprime”.