Il primo test amichevole della Fortitudo Moncada Agrigento ha fornito alcune certezze. Siamo ancora all’inizio ma l’impressione è che i due americani siano affiatati e sappiano giocare per la squadra. E’ un elemento importante, in un campionato, dove se hai azzeccato la coppia di statunitensi sei già a buon punto. Il risultato contava poco, ma il fatto che la “Effe”, abbiamo portato a casa la prima amichevole di stagione fa ben sperare e smorza lo scetticismo di alcuni tifosi. Contento nel post-gara, non poteva essere altrimenti, coach Franco Ciani. “Siamo molto soddisfatti – dice – è la prima volta in assoluto che facciamo qualcosa a tutto campo. Sono stati 40 minuti molto intensi. I nostri avversari – aggiunge il tecnico – hanno giocato con atletismo e intensità; la nostra capacità di riprendere il vantaggio quando loro ci avevano raggiunti e superati, è segnale di una mentalità positiva”. Naturalmente siamo ancora all’inizio, ed infatti, la Moncada ha programatto una pre-season molto intensa e ricca di appuntamenti. “E’ davvero presto per capire a che tipo di campionato andrà incontro la Fortitudo, ma sicuramente, ci sono già i primi spunti di riflessione. A cominciare dalla concetrazione mostrata in campo dai “ragazzi” del roster. “Abbiamo provato alcuni quintetti e soluzioni in chiave futura – spiega ancora il coach – mi sono piaciuti tutti, Lovisotto ha risposto con grande impegno”. Ma a fornire garanzie sono stati soprattutto gli americani, entrambi in doppia cifra e con una prestazione complessiva a servizio della squadra. “Penny Williams – ha detto ancora nel post gara Ciani – è un ragazzo serio: se non fosse stato nelle condizioni di affrontare l’impegno con la squadra, sicuramente non sarebbe venuto ad Agrigento. Quest’anno la coppia di americani dà grande affidabilità, Cannon si è messo da subito a disposizione dei compagni”. Tornando alla partita, terminata con il punteggio di 92 a 91, va detto anche che alcune disattenzioni, in particolare, nella fase difensiva sono state commesse. Fatali potevano essere alcune palle perse nei secondi finali.
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