Agrigento si allena sugli stimoli pre derby. La partita di domenica contro Trapani può valere tanto. I due punti in palio sono una posta altissima, sia dall’una che dall’altra parte. Tanto più che per Agrigento, considerata l’esclusione di Siena, è la penultima partita stagionale.
“Vincere domenica significherebbe entrare in griglia playoff – ammette la guardia Lorenzo Ambrosin – vogliamo provarci perché è una partita che conta tantissimo”. La Fortitudo reduce da tre sconfitte consecutive sta studiando in sala video il piano gara per avere ragione di una squadra che all’andata l’ha dominata in gioco e punteggio. “Una batosta che ci ricordiamo ancora – dice Ambrosin – e che vogliamo assolutamente cancellare vincendo domenica. Stiamo lavorando molto bene, siamo concentrati e seguiamo il solito programma ma con tanta voglia di fare bene”. Contro i “cugini” sarà un derby e, quando giochi un derby, non c’è bisogno di tante parole. È una gara che non necessita di grandi presentazioni. Indipendentemente dalla classifica, dalle individualità e dai valori in campo, è e resterà sempre un derby, è una partita a sé. “Aspettiamo il nostro pubblico migliore, spero, sarà numeroso, nei momenti di difficoltà loro sanno essere davvero il sesto uomo – aggiunge Ambrosin – e ci danno una grande mano d’aiuto”.
Al PalaMoncada Ambrosin e compagni cercheranno di renderli orgogliosi. “Sarà una sfida stimolante per tutti, come squadra siamo pronti e vogliosi di giocare una partita di tale importanza. Andremo lì aggressivi e con la certezza di disputare un match di grande intensità, ovviamente però portando con noi grande rispetto per una squadra che ha in Renzi e nelle due guardie americane i suoi uomini migliori”.
Sugli avversari, che inseguono in classifica Ambrosin sembra avere le idee molto chiare: “Sul piano delle individualità, i loro punti di forza sono senz’altro rappresentati da giocatori che forse sono i migliori di questa serie A, vedi Renzi, ma anche Cameron Ayer e Clarke. Quest’ultimo viaggia con una media di 21 punti a partita. Le due guardie inoltre sono in grado di produrre gioco per tutta la squadra”.
Ovviamente tra Trapani e Agrigento, ci sono differenze anche sulla politica degli investimenti. Se parliamo del budget, di sicuro, non c’è paragone.
“Affrontiamo una squadra – spiega ancora Ambrosin – che ha la nostra stessa fame di vincere. I due punti servono a noi, tanto quanto a loro. Per questo mi aspetto un avversario aggressivo; sono certo che venderanno cara la pelle”.
Agrigento dovrà mettere sul parquet una delle migliori prove stagionali per avere ragione di questo avversario. “All’andata ci hanno letteralmente massacrati, noi ci siamo sgretolati, senza cercare alibi, dobbiamo ricordarci di quella sfida e portarla a casa. Per farlo servirà coesione di squadra, giocare a ritmo alto, fare circolare velocemente la palla ed alzare l’intensità difensiva. Tenere la linea alta – dice la guardia veneta – ed essere determinati”. La partita del PalaMoncada si gioca domenica con palla a due alle 18. Intanto nel palazzetto della Fortitudo si è rivisto un volto noto. In questi giorni si sta allenando nella sua ex casa Kwame Vaughn, americano di nascita ma agrigentino d’adozione. Estro, talento e quel tocco di genio che fa di “Kuam” un giocatore importante. Ha vestito la maglia biancazzurra nella stagione 2013/14: “Agrigento è la mia seconda casa. Per me qui è una grande famiglia. Ogni volta che vengo, attorno a me c’è grande affetto. E’ una città che amo e amerò per sempre”.
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