Agrigento,come Ribera (nella foto) e poi Licata, Catania, Palermo. Gli assembramenti ,in barba a norme anti Covid, stanno coinvolgendo varie parti della provincia e della Sicilia. Il sindaco di Agrigento ha dichiarato di seguire “con apprensione la situazione di San Leone. Nonostante le ordinanze e l’appello alla popolazione- dice- vedo che nessuno ha compreso le motivazioni dei provvedimenti anti contagio che avevamo preso. Il passaggio della Sicilia in zona Gialla è stato interpretato come un “liberi tutti”, cosa che in effetti non c’è. Il Virus è ancora tra di noi e non abbiamo mezzi e strutture per fare fronte a un contagio di massa. Abbiamo invitato di persona i giovani ad evitare assembramenti. Abbiamo emesso le ordinanze restrittive, abbiamo multato e chiuso i locali. Ma non basta. La gente, con questi comportamenti, ci costringe a fare ancora di più.Mi amareggiano le speculazioni di chi sfrutta la situazione per critiche alla mia amministrazione, ma ricordo che non siamo in uno stato di polizia e non si possono disperdere le migliaia di persone che si sono riversate a San Leone con i manganelli o con i gas lacrimogeni. E’ un problema che purtroppo in altre città del Sud, del Centro e del Nord si sta verificando, provocando un aumento dei contagi e un passaggio delle zone da Gialla ad Arancione o rossa. Non vorrei che anche qui finisse così.Potrei prendere decisioni molto drastiche – avverte Micciché- ma che intaccherebbero purtroppo la categoria degli esercenti che invece ritengo utili per aiutarmi a gestire la prevenzione sanitaria. Ripeto eventuali soluzioni drastiche ed impopolari per colpa di chi non ha rispetto per se stessi e per gli altri…a voi le conclusioni”.