LICATA. La fiera di maggio, quella legata alle festività del patrono di Licata, Sant’Angelo, si è conclusa lunedì mezzanotte, ma gli ambulanti hanno avuto tempo fino alle 14 di ieri per smontare gli stand che hanno ospitato i loro prodotti dal primo maggio scorso.
Diversi ambulanti avevano già lasciato Licata nel corso della notte e l’impresa di Gela che si è aggiudicata la gara bandita dal Comune ieri mattina ha iniziato a smontare gli stand. Quest’anno la “Fiera di maggio” è durata un giorno in più, in considerazione del fatto che il 2 e 3 maggio vento e pioggia l’hanno fatta da padrone ed il Comune ha accolto l’istanza dei commercianti di prolungare di 24 ore la manifestazione. Tutti gli stand sono stati sgomberati, per consentire a tecnici ed operai della ditta di smontarli e riporli nei magazzini del Comune.
Eppure, malgrado una settimana di fiera, i licatesi non si sono stancati delle bancarelle. Anche ieri mattina non erano in pochi a percorrere i corsi principali della città alla ricerca dell’offerta dell’ultimo giorno, dell’ultimo minuto. Ma dall’altra parte c’è stato anche chi non vedeva l’ora che le bancarelle smontassero perché in occasione della fiera il traffico al centro città è praticamente congestionato. Non si può circolare liberamente e soprattutto al centro ci sono molti uffici, scuole e negozi, quindi grandi disagi per gli automobilisti costretti a percorsi alternativi. Ma in città la fiera è una tradizione e come tale viene difesa strenuamente da tutti, grandi e piccini. Ha funzionato anche il piano di evacuazione, attraverso le vie di fuga ed è stata meritoria l’attività dei volontari delle associazioni di protezione civile che hanno aiutato le forze dell’ordine, soprattutto i vigili urbani, a presidiare il centro ed intervenire in caso di necessità. Dal punto di vista del bilancio, nonostante le ristrettezze economiche del Comune, è stata una festa da ricordare per i licatesi che sono molto legati al loro patrono. E’ stata infatti, molto caratteristica la processione con le corse dei marinai verso l’urna del santo.
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