Parchi archeologici: limitare a 12 gli ingressi dei gruppi nella Valle dei templi è una norma miope, scoraggiare le low cost limita l’accesso all’isola.
“Evitare il baratro è l’obiettivo che non possiamo mancare in questo momento” è quello che afferma Giuseppe Ciminnisi, presidente di Fiavet Sicilia, il quale lamenta il mancato arrivo di bonus, incentivi e fondi, e l’arrivo di regole inadatte al comparto.
Le agenzie di viaggio in attesa di un ristoro economico, stanno cercando di riconquistarsi un proprio spazio per essere protagoniste, e non spettatrici, della ripartenza.
“Alla mancanza di una visione chiara ed organica su come debba funzionare la ripartenza si aggiunge una problema dei trasporti da cui la Sicilia non può prescindere”. Gli articoli 198 e 203, del decreto Rilancio, seppur concepite in ottica di tutela dei lavoratori, secondo il presidente “potrebbero portare una riduzione considerevole, se non al completo abbandono, delle rotte operate dalle compagnie low cost, che hanno finora assicurato i collegamenti con il Sud”. Un bisogno a cui Alitalia, non potrà sopperire.
A ciò si aggiungono le normative regionali che limitano gli ingressi nei parchi archeologici all’aperto a gruppo di un massimo di 12 persone. “Una misura miope per dei luoghi dove è abbastanza agevole mantenere il distanziamento sociale, sembra non sia possibile che sia stata pensata da amministratori siciliani, una norma che penalizza fortemente i tour operator, costretti a modificare i piani delle visite su più siti o ad organizzarsi con guide aggiuntive con la conseguente necessità di adeguare le tariffe, senza contare il rischio della perdita delle prenotazioni” conclude Ciminnisi.
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