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Home » 77ª edizione del Mandorlo in Fiore - 2025 » Festival del folklore: quando i bambini diventano messaggeri di pace

Festival del folklore: quando i bambini diventano messaggeri di pace

Elio Di Bella Di Elio Di Bella
16 Marzo 2025
in 77ª edizione del Mandorlo in Fiore - 2025
Preghiera Interreligiosa I popoli per la Pace

Preghiera Interreligiosa I popoli per la Pace

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Il 22° Festival del folklore “I Bambini del Mondo” ha raggiunto uno dei momenti più significativi e toccanti della sua edizione con la Preghiera interreligiosa – I Popoli per la Pace . Un appuntamento che ha visto la partecipazione di bambini e ragazzi provenienti da diverse parti del mondo, uniti non solo dalla passione per il folklore, ma anche dal desiderio di invocare la pace universale. La chiesa della Madonna della Divina Provvidenza ad Agrigento è stata il luogo scelto per questa celebrazione che ha raccolto giovani di Albania, Honduras, Kirghizistan, Macedonia, Panama, Slovacchia, Taiwan, Turchia e Italia, i quali hanno pregato ognuno nella propria lingua e secondo la propria tradizione religiosa.

L’incontro ha messo in evidenza un aspetto fondamentale del Festival: il folklore come strumento di dialogo interculturale e interreligioso. La scelta di un momento di preghiera comune ha avuto un forte impatto simbolico, testimoniando come le diversità etniche, culturali e religiose possano convergere verso un obiettivo comune. La partecipazione dei gruppi folkloristici locali ha ulteriormente sottolineato la volontà di creare ponti tra tradizioni differenti, superando barriere linguistiche e ideologiche.

Durante l’evento, Don Calogero Proietto ha enfatizzato il significato profondo della pace, andando oltre la semplice assenza di conflitti. Ha sottolineato che la pace è un processo di costruzione di ponti, di incontro tra persone e di rispetto reciproco . Secondo il sacerdote, il vero cambiamento può avvenire solo attraverso la capacità di accogliere e convivere con chi è diverso, con chi ha un’altra fede, parla un’altra lingua e proviene da una terra lontana.

Questo messaggio si inserisce in un contesto globale in cui la convivenza tra i popoli è sempre più messa alla prova da conflitti e tensioni internazionali. L’invito a pregare non solo per se stessi, ma per tutte le popolazioni che soffrono a causa della guerra, ha trasformato l’evento in un’esperienza di forte impatto emotivo. Il valore simbolico di questo momento è stato amplificato dalla voce dei bambini, protagonisti assoluti della manifestazione, che con la loro spontaneità e purezza hanno reso la richiesta di pace ancora più potente e autentica.

Luca Criscenzo, presidente dell’AIFA e organizzatore del Festival, ha espresso grande soddisfazione per l’esito della manifestazione, sottolineando come la chiusura di questa edizione abbia rappresentato uno dei momenti più intensi e significativi della storia dell’evento. Ha ricordato che il Festival “I Bambini del Mondo” non è solo un’occasione per celebrare il folklore internazionale, ma è anche uno spazio in cui i bambini diventano simbolo del futuro e portavoce di valori universali come la pace, la solidarietà e il rispetto reciproco.

Il successo dell’evento è stato testimoniato dall’entusiasmo dei partecipanti e dall’apprezzamento del pubblico, che ha vissuto ogni momento della manifestazione con grande coinvolgimento. Il folklore si è dimostrato ancora una volta un potente strumento di dialogo e scambio culturale, capace di avvicinare le persone e abbattere le barriere dell’incomprensione e del pregiudizio.

A coronare la giornata, il momento conviviale nello spiazzo dell’Oratorio Don Guanella ha rappresentato la chiusura simbolica di un evento che ha messo al centro il senso di appartenenza a un’unica umanità. La partecipazione di parrocchiani e abitanti del quartiere ha rafforzato l’idea che, nonostante le differenze, si possa essere un unico popolo quando ci si ritrova attorno a valori comuni.

Le parole conclusive di Criscenzo hanno ribadito l’importanza di eventi come questo per costruire un mondo più giusto e pacifico. L’emozione suscitata da questa edizione del Festival lascia una traccia profonda e lancia un messaggio chiaro: attraverso la cultura, il dialogo e la condivisione, è possibile costruire un futuro in cui la pace non sia solo un’utopia, ma una realtà concreta.

L’appuntamento è già fissato per la prossima edizione, con la speranza che il grido unanime di pace lanciato dai bambini possa trasformarsi in un’eco duratura nel tempo.

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Tags: agrigentoSagra del mandorlo in fiore
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