Feste patronali ed eventi, il questore: “Agrigento la provincia più indisciplinata fra quelle dove sono stato”. Su San Calogero a Porto Empedocle: “Non consegnarci alla prepotenza dei banditi”
“Agrigento è la provincia più indisciplinata, fra quelle con le quali ha avuto a che fare. Nella mia esperienza è la peggiore. In confronto, Caltanissetta, dove sono stato Questore prima di arrivare qui, sembra Stoccolma”. Lo ha detto spiegato, stamani, nell’aula San Michele, il questore di Agrigento Emanuele Ricifari, in merito alle questioni organizzative delle feste religiose e patronali. In molti casi si tende ad aggirare le regole imposte dal Testo Unico e dalle recenti circolari che hanno il compito di semplificare quali sono le regole da seguire e rispettare in nome della sicurezza in occasione di tali manifestazioni.
“Non serve a nulla fare pressione sul questore, anzi questo lo innervosisce, e non servono le chiamate del sottosegretario, del ministro e del politico di turno che non appena apprendono quali sono i motivi del questore, giustamente si arrendono e dicono: ‘Ha ragione, vada avanti così’ – ha continuato il questore Ricifari -. Devo anche sottolineare che per ora ho avuto a che fare con persone perbene che hanno perfettamente compreso e capito quelle chiamate hanno avuto un effetto rebound per chi cercava di aggirare le norme usando la pressione politica”.
“Non ho trovato manifestazioni ben organizzate e rispettose fino ad oggi – ha chiarito il responsabile provinciale dell’ordine e la sicurezza pubblica -, eccetto che per i concerti del cartellone al teatro Valle dei Templi che sono in corso di svolgimento in questi giorni e per i quali abbiamo avuto le richieste e la documentazione un mese prima. Eventi per i quali si sta registrando il sold out e nei quali gli unici problemi registrati sono quelli relativi al traffico”.
Il questore Ricifari ha poi fissato i paletti per gli imminenti festeggiamenti di San Calogero a Porto Empedocle in programma da domani, venerdì 1 settembre e fino a domenica 3. Negli ultimi giorni si sono verificate tensioni con i portatori del Santo che non hanno “gradito” la nuova stretta sulla manifestazione.
“Sono d’accordo a salvaguardare la tradizione ma non consegnarci alla prepotenza dei banditi – non ha usato mezze parole -. Che credibilità possono avere le Istituzioni che partecipano ad una manifestazione chiedendo collaborazione al cittadino quando poi mettiamo il cafone o il mafioso in testa al corteo? Tutti devono rispettare le regole. Il mio invito è quello di collaborare, partecipare in massa e in sicurezza ed isolare gli imbecilli e non applaudirli o sostenerli. La festa di San Calogero di Porto Empedocle si farà. E si farà secondo il programma voluto e concordato con la Chiesa, gli organizzatori e l’amministrazione comunale. Degli altri non mi interessa: o stanno alle regole che gli vengono richieste dalla comunità, oppure c’è l’Autorità di Pubblica sicurezza che gliele impone. O fanno come si dice o io, fra domani e sabato, arresto 40 persone. I cittadini sappiano come stanno le cose e si regolino di conseguenza, partecipando alla festa in massa, isolando questa gente”.
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