Fratelli d’Italia ad Agrigento cambia tono: dal muro politico al richiamo all’unità
Un comunicato che segna la linea della ricomposizione nel centrodestra
Cambia il linguaggio, cambia il tono e cambia anche la strategia. Dopo giorni di dichiarazioni taglienti, distinguo e prese di distanza dal sindaco Miccichè, Fratelli d’Italia Agrigento sceglie di abbassare i toni e di tornare nel solco della prudenza istituzionale.
Il comunicato diffuso dal coordinamento cittadino, guidato da Paola Antinoro, parla infatti di un lavoro “serio, concreto e coerente” per costruire un progetto programmatico nell’interesse esclusivo della città e con l’obiettivo dichiarato di arrivare alle prossime elezioni “con un centrodestra unito”.

Una formula che sa di ricomposizione, ma anche di avvertimento: “La scelta del candidato sindaco – si legge – sarà il risultato di una valutazione condivisa tra il coordinatore cittadino, il presidente provinciale, il coordinatore regionale e la deputazione”.
Tradotto, nessuna corsa solitaria né fughe in avanti: le decisioni passeranno solo dagli organi ufficiali del partito.
Un messaggio diretto, quasi una presa di distanza da dichiarazioni non “autorizzate” circolate nei giorni scorsi, che la stessa nota definisce “mere opinioni personali”.
Una frase tutt’altro che casuale, che suona come un richiamo all’ordine interno dopo settimane di tensioni e indiscrezioni sul nome del futuro candidato sindaco e sulla rottura con il primo cittadino in carica.
Dietro la nota di Fratelli d’Italia si intravede dunque la volontà di rientrare nei ranghi, di recuperare compattezza e di riallinearsi alla linea regionale e nazionale del partito, in vista di una partita amministrativa che si annuncia delicata.
Dopo un periodo di forte contrapposizione, il comunicato segna un cambio di passo: toni più concilianti, parole pesate, richiamo all’unità e all’identità di coalizione.
Un modo per ribadire che la partita di Agrigento si giocherà nel campo del centrodestra, ma con un candidato scelto “di comune accordo”.
E soprattutto per far capire che, stavolta, la regia non sarà lasciata alle esternazioni dei singoli, ma ai vertici politici del partito.
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